INCIDENTI SUL LAVORO: INNOCENZI, "IN ABRUZZO TRISTE PRIMATO, NORME CI SONO, ESTENDERLE ANCHE AD APPALTI PRIVATI"
SINDACALISTA E CANDIDATA PD ALLE REGIONALI IN PROGRAMMA A MARZO: "PRIORITA' VIGILARE SU RISPETTO REGOLE, CANTIERI RICOSTRUZIONE A L'AQUILA CI HANNO INSEGNATO CHE, SE APPLICATE, DANNO GRANDI RISULTATI"
L'AQUILA - "La nostra regione, ancora una volta, registra un triste primato per quanto riguarda l'emergenza incidenti sul lavoro e, al di là delle tante parole e notizie che ogni volta vengono fuori, quello della sicurezza resta un tema di cui si parla molto, eppure si agisce ancora poco e non in maniera determinante. Per intervenire subito, la priorità deve essere quella di applicare le norme tipiche dell'appalto pubblico, che sono più stringenti e sicuramente più efficaci rispetto a all'appalto privato".
Così Rita Innocenzi, sindacalista Cgil e candidata del Partito Democratico alle regionali in programma a marzo in Abruzzo, nel collegio provinciale dell’Aquila.
Innocenzi interviene dopo i recenti fatti di cronaca e a seguito dei dati diffusi dal Cresa - Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia - che ha rilevato come in Abruzzo, nel 2022, le denunce di infortuni sul lavoro sono 16mila, poco più del 2% delle 703mila registrate a livello nazionale, con una crescita rispetto al 2021 di 4.200 casi pari al 37%, incremento di gran lunga superiore rispetto al +25% italiano. In regione si contano 33 denunce ogni 1.000 lavoratori, tre in più delle 30 italiane, e nove in più rispetto all’anno precedente (Italia +5).
"Non dimentichiamo il ruolo fondamentale delle Asl - sottolinea Innocenzi -, e della sanità abruzzese in generale, che si occupa appunto di sicurezza. Dopo l'esperienza che abbiamo vissuto all'Aquila con il terremoto del 2009, e con gli eventi sismici successivi che hanno coinvolto tutto il Centro Italia, avremmo dovuto imparare attraverso il processo di ricostruzione che esistono delle norme che, se applicate correttamente, possono dare grandi risultati. Non c'è bisogno di riscriverle, perché le abbiamo già, bisogna solo ricordarsene".
"In questo senso c'è una differenza sostanziale tra appalti pubblici e appalti privati - rimarca Innnocenzi - Compito delle committenze private dovrebbe essere interrogarsi sul perché determinate offerte sono così a ribasso. Quando questo accade, evidentemente si risparmia su qualche costo, dalle retribuzioni alla sicurezza sul lavoro. Da qui la logica constatazione: per evitare sfruttamento e infortuni sul lavoro, bisogna rispettare le norme esistenti assicurandoci che vengano estese anche per gli appalti privati", conclude.