INQUINAMENTO: BUSSI; WWF, SPERIMENTAZIONE CONFERMA DUBBI

19 Marzo 2008   16:44  

Ampliata, nel corso della conferenza dei servizi svoltasi ieri presso il Ministero dell'Ambiente, la perimetrazione del sito di interesse nazionale, ai fini del disinquinamento, costituito per la maggior parte dall'area di Bussi sul Tirino (Pescara). Lo ha reso noto il Wwf. L'associazione, in una nota, afferma che a fianco delle due megadiscariche di Bussi e del sito industriale dismesso di Piano d'Orta, vi sono l'invaso formato dalla Diga di Alanno e gli altri tre salti posti lungo il Fiume Pescara. "Un sostanziale allargamento verso la foce del fiume Pescara - scrive in una nota il Wwf - conferma le preoccupazioni circa la vastità dell'area potenzialmente interessata dall'inquinamento.

La restante parte del corso del fiume Pescara, di cui l'associazione chiedeva l'inserimento nel perimetro del sito fino alla foce, è stata per ora esclusa non perché non vi siano indicazioni scientifiche sulla presenza di inquinanti provenienti da Bussi ma per ragioni di opportunità legate alla necessità di intervenire urgentemente e prioritariamente nelle aree probabilmente più inquinate. Infatti nel corso della conferenza il Ministero ha comunque chiesto alla Regione di provvedere a monitorare i sedimenti lungo il fiume". Dichiara Augusto De Sanctis, referente acque del Wwf Abruzzo: "Possiamo dirci in larga parte soddisfatti perché molte delle nostre richieste sono state recepite. E' un buon compromesso se si pensa che, rispetto alla prima proposta della Regione di alcuni mesi or sono, che non riconosceva il ruolo del fiume come possibile veicolo di inquinamento verso valle, il perimetro che ne esce è completamente cambiato".

 

"Il Ministero - prosegue De Sanctis - ha riconosciuto valida l'idea del ruolo svolto dal fiume per diffondere gli inquinanti verso valle, visto che ha fatto includere anche gli altri tre salti presenti lungo il fiume Pescara, ritenendo però di escludere per ora il resto del fiume per concentrare le risorse e l'attenzione sulle aree potenzialmente più impattate. Si chiude - conclude - una prima fase importante per la bonifica del sito inquinato da cui escono sconfitti soprattutto i centri maggiori, Pescara e Chieti, che non hanno saputo esercitare alcun ruolo sul futuro del fiume Pescara, nonostante la vicenda dell'acqua inquinata e la presenza degli inquinanti di Bussi fino alla foce".

(ANSA)


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