ISTAT: Codacons, in Italia cresce diseguaglianza economica

11 Marzo 2013   14:47  

I dati Istat sulla distribuzione del reddito in Italia sono numeri da "Terzo Mondo", il disastro e' dovuto al fatto che lo Stato ha rinunciato alla sua funzione fondamentale di ridistribuire la ricchezza, aumentando a dismisura, in questi ultimi 10 anni, tutte le imposte e le tariffe che colpiscono i cittadini indipendentemente dal reddito.
Questo il commento del Codacons che tiene a far presente che il 46,6% degli italiani non puo' andare in vacanza. E la stessa associazione chiede al Governo di introdurre " un contributo straordinario di solidarieta' aumentando le tasse a chi dichiara piu' di 90 e di 150mila euro lordi annui, innalzando le aliquote marginali Irpef, rispettivamente, al 48% e al 53%"."Secondo i dati resi noti oggi dall'Istat - ricorda unan nota dell'associazione - in Italia cresce il livello di disuguaglianza". "Il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% piu' ricco della popolazione ed il 20% piu' povero - prosegue la nota - e' passato dal 5,2% del biennio 2008-2010 al 5,6% del 2011, mentre la quota di ricchezza posseduta dal 10% piu' ricco della popolazione e' salita nel 2010 al 45,9%, contro il 44,3% del 2008.
Sono 6,7 milioni le persone in grave difficolta' economica.
Il 38,5% degli italiani non puo' permettersi di sostenere una spesa imprevista di 800 euro, in pratica di andare dal dentista e quasi meta' degli italiani, il 46,6%, non puo' permettersi una settimana di ferie in un anno".
Per il Codacons "si tratta di dati da Terzo Mondo". "Persino dopo la guerra gli italiani andavano in vacanza.
La ragione di questo disastro e' dovuta al fatto che lo Stato ha rinunciato alla sua funzione fondamentale di ridistribuire la ricchezza, aumentando a dismisura, in questi ultimi 10 anni, tutte le imposte e le tariffe che colpiscono i cittadini indipendentemente dal reddito: acqua, rifiuti, elettricita', gas, trasporti locali, accise sui carburanti, pedaggi autostradali, tutti cresciuti dal doppio al triplo rispetto all'inflazione".
 E a fronte dell'aumento di imposte e tariffe, sottolinea il Codacons, sono stati bloccati i rinnovi contrattuali, l'indicizzazione di stipendi e pensioni ed il costo della vita raddoppiava con l'introduzione dell'euro.
"Dopo 10 anni di sacrifici e dopo aver intaccato i risparmi ora gli italiani sono diventati poveri".
E a fronte di questo quadro, l'associazione di consumatori "chiede ai politici di rispettare finalmente l'articolo 53 della Costituzione secondo il quale il sistema tributario dovrebbe essere informato a criteri di progressivita' e di smettere di alzare quelle tasse, come l'Iva, che colpiscono proporzionalmente tutti, ricchi e poveri.
Occorre, invece, introdurre un contributo straordinario di solidarieta' aumentando le tasse a chi dichiara piu' di 90 e di 150mila euro lordi annui, innalzando le aliquote marginali Irpef, rispettivamente, al 48% e al 53%".


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