Ikea "Chiusa" per Sciopero dei Dipendenti. La Giornata Nera del Colosso Svedese

11 Luglio 2015   09:27  

Il primo giorno veramente nero per Ikea in Italia, oggi sciopera il personale di tutti i 21 megastore nel territorio del belpaese.

Il primo sciopero nazionale cui il colosso svedese deve far fronte è la seconda mobilitazione in pochi mesi che i lavoratori decidono per protestare contro una proposta di modifica del contratto integrativo al ribasso.

Ad accompagnare lo stop, presidi e manifestazioni nelle principali città. Lo sciopero dei 6mila dipendenti, però, non fermerà la multinazionale svedese che, in una nota, comunica l'apertura regolare di tutti i 21 megastore.

"Serve un nuovo contratto integrativo per rendere Ikea più solida ed equa" ma "l’intransigenza del sindacato" non aiuta il dialogo in cui Ikea, scrive in una nota, crede per "arrivare ad un accordo".

Ad innescare il braccio di ferro tra azienda e sindacati, infatti, proprio la disdetta unilaterale del contratto integrativo ed una proposta che profila tagli sulle maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e la trasformazione del premio aziendale fisso in elemento variabile. "Ikea vuole giungere alla stipula di un contratto integrativo innovativo e sostenibile, ma l’Italia del 2015 non è più quella del 2000” quando vide la luce l’attuale integrativo.

"Ora ne serve uno nuovo, per rendere Ikea più solida ed equa, aprire nuovi negozi e creare nuovi posti di lavoro". D'altra parte, prosegue l'azienda, "nonostante negli ultimi tre anni le perdite di bilancio dovute alla crisi abbiano prodotto un disavanzo complessivo di oltre 53 milioni di euro, il gruppo ha dato prova di gestire con responsabilità questa congiuntura attraverso una forte spending review interna e senza arrivare né a chiudere punti vendita, né a tagliare la forza lavoro, come invece è purtroppo capitato ad altre realtà del settore".

E la volontà del dialogo non è diversa da quella del 2014, ripete la nota che ricorda come gli integrativi siano "sempre stati migliorativo delle condizioni del contratto nazionale e fra i migliori del settore". Un primato, dunque, che Ikea non sembra voler perdere, dice ribadendo per questo le proposte: sul sistema di valorizzazione della parte di retribuzione variabile; su un innovativo sistema di gestione dei turni; e per più equi trattamenti per il lavoro domenicale e festivo. "Tutto questo non significa smantellare i diritti di chi lavora con passione ed entusiasmo", conclude guardando ad un quadro "di equità e sostenibilità".


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