Il Bombarolo resta in carcere, ma per il gip non ci fu strage

23 Gennaio 2013   10:18  

Deve restare in carcere Roberto Di Santo, questa la richiesta del gip, Luca De Ninis, e il motivo è che il bombarolo potrebbe reiterare il reato, oppure fuggire.

Le richieste di De Ninis sono relative all'incendio commesso il 10 gennaio davanti al Tribunale di Chieti.

Il gip però ha deciso di non convalidare il fermo per il primo episodio, quello dell’ordigno piazzato al piano terra della trifamiliare a Villanova di Cepagatti la notte dell’8 gennaio dall’impiantista arrestato per strage proprio in relazione al pericolo cagionato con l’allestimento di quelle due bombole di gas, che pure risultarono chiuse. Con le motivazioni del giudice il reato potrebbe non essere confermato.

Per il gip, infatti, "si tratta di condotta certamente dolosa ma, in mancanza di elementi relativi alla possibilità di propagazione delle fiamme allo stabile abitato o verso altre direzioni, non si ritiene di poter classificare tale condotta come incendio, ma solo come danneggiamento con pericolo di incendio: fattispecie che non consente l’adozione nè del fermo nè della misura cautelare richiesta dal Pm".

Sulla reale pericolosità delle bombole ora si batteranno accusa e difesa. Secondo l’avvocato difensore, Alfredo Di Pietro, Di Santo voleva solo spaventare un po': ha infatti ammesso gli attentanti, sottolineando che gli ordigni erano innocui, in quanto le bombole erano vuote.

Ora la Procura però potrebbe decidere una perizia per verificare davvero se le bombole erano piene o meno. E a seconda del risultato potrebbero di fatto cambiare molto le evoluzioni delle dinamiche processuali.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore