Il CNA rettifica il candidato Paolo Gatti, in Abruzzo recessione più grave di altre regioni

05 Maggio 2014   09:14  

Il CNA regionale ha analizzato i dati di occupazione e impresa degli ultimi 5 anni decretando una recessione senza pari del lavoro e delle imprese abruzzesi più che in altre regioni della penisola.

La CNA smentendo l'assessore regionale al ramo Paolo Gatti, ricandidato con Forza Italia per uno scrano all'Emiciclo, parla di aumento delle ore di cassa integrazione, chiusura di aziende e partite IVA e licenziamenti:

“Negli ultimi cinque anni sono mancate risposte alle imprese, alle famiglie e ai lavoratori, - dice il direttore della CNA teramana Lancillotti - e oggi l’Abruzzo detiene un triste primato che la vede fanalino di coda sia sull’export che sull’occupazione. Le ore di cassa integrazione sono cresciute vertiginosamente, le città sembrano deserte per via dell’enorme numero di negozi chiusi e i giovani sono costretti a lasciare le loro famiglie per assicurarsi un futuro all’estero”.

La Confederazione Nazionale degli Artigiani, poi, snocciola i dati (fortemente in contrasto con quelli della campagna elettorale dell'assessore .ndr):

“La verità sta nei numeri che certificano una situazione disastrosa. I risultati dell’Istituto di Statistica della CNA regionale negli ultimi cinque anni raccontano una storia diversa (rispetto a quella romanzata di Paolo Gatti). Il dato più allarmante in assoluto è quello sulla disoccupazione che negli ultimi cinque anni è cresciuta di 27 mila unità (i disoccupati erano 36 mila nel 2008, nel 2013 sono aumentati a 63.000). Gli occupati dipendenti erano 378.000 nel 2008 e nel 2013 sono scesi a 347.000 ( si sono perse 31.000 unità)”.

C'è poi il dato nazionale della crisi riportato su scala regionale, la cosidetta recessione che in Abruzzo è stata molto forte, molto più che in altre regioni:

“La recessione della nostra Regione è molto più grave rispetto al resto d’Italia e i dati ufficiali smentiscono le dichiarazioni roboanti di Gatti. Le imprese sono passate da 132.511 unità del 2008 a 129.488 del 2013 evidenziando una flessione di 3.023 unità e di queste solo 1000 in Provincia di Teramo. Le imprese artigiane erano 36.319 nel 2008 e sono scese a 33.820 segnando un meno 2.499. Gatti e tutto il Governo Regionale di Chiodi sono i principali responsabili di questa debacle. Ora tocca alle forze sane di questa Regione raccogliere la sfida di risanare l’Abruzzo con onestà, esperienza e con progetti di innovazione”.

I dati sulla produzione e l'export sono allarmanti, nonostante il basso costo dell'euro sul mercato internazionale:

"Il prodotto interno lordo regionale da 27.549 milioni di euro del 2008 è sceso a 24.836 milioni di euro nel 2013, con un decremento di 2.713 milioni. Le esportazioni “sono passate da 7.640 milioni nel 2008 a 6.734 milioni nel 2013, con un decremento di 906 milioni pari al 12%, mentre a livello nazionale l’export ha registrato un aumento del 6%”.

Infine la CNA parla della sua ricetta per avviare la ripresa:

“Per lo sviluppo dell’Abruzzo servono opere infrastrutturali di carattere interregionale, Piani di sviluppo locale nei settori del turismo, dei prodotti tipici e dell’agricoltura. Sostenere e incentivare le microimprese che sono l’ossatura dell’economia abruzzese, tagliare i tempi della burocrazia, facilitare l’accesso al credito e alleggerire la pressione fiscale”.

Un quadro molto diverso da quello prospettato da Gatti e Chiodi nella loro campagna elettorale che dalla loro indicano altri dati, ma i dati possono essere letti in quanti modi differenti?


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