Il Caffé Vespucci chiude e diventa un circolo, ma prima festeggia "alla faccia dello Stato"

Sabato la celebrazione e via al tesseramento

03 Settembre 2014   10:29  

La pressione fiscale è spesso una mannaia insostenibile per le piccole e medie attività imprenditoriali del nostro Paese, e non è raro che queste costringano i titolari ad assumere drastiche o rivoluzionarie decisioni.

Come è accaduto anche allo storico Caffé Vespucci nell'omonima via di Pescara, in attività sin dal 1952: pesantemente condizionato dalle imposte, il titolare Gianluca Monaco ha infatti ritenuto opportuno chiuderlo e trasformarlo in un circolo ricreativo, la cui frequentazione e fruizione richiederà il tesseramento.

"E' stata una decisione sofferta, ma mi sono convinto a prenderla dopo le ultime leggi finanziarie ed i tributi locali" - ha confermato Monaco - "ed in tal modo pagherò solo 2,48 euro di Tari al metro quadrato contro i 22,50 di prima, risparmiando quindi di dover versare 9.000 euro".

Monaco, oltretutto, ha voluto "festeggiare" a modo proprio la trasformazione del locale, brindando provocatoriamente "alla faccia dello Stato strozzino" ed organizzando una festa prevista a partire dalle 18 del prossimo sabato, aperta a tutti, compresi agenti GdF e funzionari delle entrate ("purché in borghese, fuori servizio e muniti di tessera socio", ha scritto ironicamente il titolare del Vespucci su Facebook). Numerosi gli slogan  di contorno scelti per reclamizzare la trasformazione in circolo, tutti assai espliciti: "Chiuso per rapina", "chiuso per tasse", "ho visto la mia famiglia costruire un futuro ed economisti e politici distruggerlo".

"Quando mi sono recato in Comune per avviare le pratiche ho notato perplessità" - ha raccontato Monaco - "e mi è venuto da pensare che potrei essere stato il primo a trasformare il bar in un circolo: chi resta è comunque incosciente o ingenuo, io invece cambio e brindo alla faccia dello Stato".


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