Il Campo sportivo di Piazza D'Armi, area di rifugio e sofferenza nel post-sisma riapre allo sport

14 Maggio 2014   15:11  

Con una semplice ed emozioante cerimonia, alla presenza del Sindaco Massimo Cialente, del presidente del Coni Malagò e delle istituzioni locali e con una vivace cornice fatta centinaia dai bambini delle scuole che hanno riempito la tribuna, è stato restituito alla città dell'Aquila il campo di atletica leggera di Piazza D'Armi.

Il campo di Piazza D'Armi, così come lo chiamiamo noi aquilani che ha ospitato nel dopo terremoto la più grande tendopoli, testimone della sofferenza di molti cittadini, oggi ritorna alla sua antica missione, quella di permettere ai nostri giovani di praticare sport.

Lo stadio di ateltica leggera, con strutture all'avanguardia  con la nuova pista di atletica a 8 corsie, realizzata con una formulazione di gomma a due strati Mondotrack, per prestazioni atletiche di alto livello.
La tribuna da 640 posti, in legno lamellare, copre spogliatoi e servizi. L'impianto costato oltre un milione di euro e' dotato, inoltre, di uno speciale impianto a pannelli solari per il risparmio energetico e la produzione di acqua calda. Fino al prossimo settembre la pista sara' gestita dalla Federazione italiana di atletica leggera (Fidal) prima di essere data in gestione con un bando di gara.

La struttura è stata intitolata al Professor Isaia Di Cesare, maestro, allenatore, preparatore fisico ed atletico di alto livello, Isaia Di Cesare iniziò la sua carriera con la Nazionale di Atletica Leggera (1981-89), prima di entrare nel mondo del rugby: quello azzurro, nello staff tecnico di George Coste e Massimo Mascioletti, e quello neroverde con lo stesso Mascioletti ed il dottor Piergiorgio Desiati. 

Quattordici gli scudetti che brillano nella carriera di allenatore e preparatore del Professor Di Cesare: oltre a quello ovale (1994), 8 tricolori dell’atletica, 3 del tennis e 2 nello sci. Nello staff azzurro guidato da George Coste e Massimo Mascioletti, contribuì alla vittoria della coppa Europea (1997) e, successivamente, all’ingresso dell’Italrugby nel Torneo Sei Nazioni (nel 2000) grazie agli storici successi su Irlanda, Scozia e Francia.

 


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