Il Cna: ''L'ultima spiaggia per economia aquilana è il decollo della ricostruzione''

31 Dicembre 2012   10:14  

L'amaro messaggio di fine anno del direttore cna Agostino Del Re

''Si chiude un anno difficile in cui la crisi non ha risparmiato alcun soggetto individuale e collettivo, istituzionale ed economico.

E con il prolungarsi della pesante situazione congiunturale e dei suoi effetti sulle imprese, sull’occupazione e sulla vita delle famiglie, molte sono le inquietudini che attanagliano anche la nostra società.

E’ un fotografia amara che, combinata con le esigenze di contenimento della spesa pubblica, in particolar modo nel nostro territorio ove la ricostruzione economico e sociale non offre segnali positivi, spinge ad accantonare i tradizionali momenti di rappresentanza e di scambio degli auguri.

Siamo ancora in affanno, la crisi morde e la ripresa non è certo dietro l’angolo.

Gli indicatori parlano di un giro di boa per la seconda metà del 2013 a livello nazionale, ma stante alla valutazione concreta di quanto prodotto a 4 anni dal sisma, non si può certo essere ottimisti nell’intravedere, almeno per quanto riguarda la ricostruzione con i suoi effetti induttivi, segnali positivi in assenza di reali linee di indirizzo programmatico a cui fare riferimenti per snellire l’iter approvativo dei progetti di ricostruzione, in particolar modo per i centri storici.

Intanto in questo anno abbiamo visto chiudere altre imprese artigiane ed esercizi commerciali ed altissimo è il ricorso alla cassa integrazione e agli ammortizzatori sociali. Numeri dietro i quali ci sono situazioni dai risvolti drammatici.

Ma nonostante ciò, questo territorio mostra di avere anche tante positività, una fra tutte il legame che radica la piccola impresa a difendere dall’aggressione speculativa la propria identità.

Ci sono parti del tessuto economico e produttivo che restano forti e competitive, penso alle forme consortili, alle imprese femminili, al settore delle ICT, al made in …..

Siamo una provincia e una regione… con i fondamentali giusti per ripartire. C’è bisogno di reagire.

Gli ultimi chilometri di un cammino lungo e tortuoso sono i più faticosi. Serve uno scatto.

La nostra società straordinariamente vitale, dove tanti sono gli esempi di buon governo e forti sono i valori indispensabili al perseguimento del bene comune, come l’impegno civile, il senso di responsabilità individuale e collettiva, l’etica nelle attività pubbliche e private, la solidarietà diffusa e il vigoroso associazionismo.

E’ essenziale non perdere la fiducia nelle nostre tante potenzialità, anche per non smarrire il duro lavoro fatto da taluni finora. Taluni, perché in molti non hanno dato alcun contributo, se pensiamo al mancato impegno dei 21 deputati e senatori in rappresentanza della politica regionale, se non in numero di 2 o 3 forse, rifiutando ogni minimo coinvolgimento come se fossero problemi di autogestione, facendo mancare quel minimo apporto necessario a rappresentare l’enorme disastro che ha colpito la nostra Città e l’intero cratere.

Tra i sentimenti più diffusi in questo momento vengono registrati un timore per il futuro e un senso di fragilità, acuiti anche da una generalizzata percezione di insicurezza.

E’ vero, ci sono ancora cittadini che continuano a difendere con tenacia la possibilità di recuperare l’identità perduta, ma fino a quando, con quali risorse e con quali aspettative per giovani, bisognosi di una normale quotidianità, colpiti nella loro sfera più intima e nelle loro cose più care, alla ricerca di qualcosa in cui credere. A gennaio tireremo le somme. Dobbiamo lavorare tutti insieme.

Che l’unione fa la forza non è solo un vecchio adagio. Sinergia deve essere la parola d’ordine. Sinergia significa anche che deve rimanere stretto il dialogo tra la comunità e le sue istituzioni.

Mai deve prevalere il senso di frustrazione, l’idea che la collaborazione non porti i suoi frutti. Porre fine alle contrapposizioni, assumerci le responsabilità.

Operare uniti è la strada che dobbiamo continuare a percorrere per affrontare e superare le prove impegnative che ci attendono.

Particolare attenzione e sostegno convinto va rivolto agli Enti locali per le problematiche delicate a cui sono sottoposti, primo fondamentale livello di governo che ha il compito, oggi più che mai arduo, di conciliare livelli efficienti dei servizi a favore della comunità con una progressiva riduzione delle risorse finanziarie a disposizione.''


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