Il valore formativo dello sport è stato al centro dell’incontro dal titolo “Lo sport e i suoi valori. Crescere nell’integrazione e nel rispetto” che si è tenuto ieri, 9 febbraio, presso il Comitato Elettorale di Roberto Santangelo. Con il contributo delle istituzioni regionali e comunali, delle federazioni sportive e delle associazioni in ambito sportivo è stato aperto un confronto costruttivo sullo sport in quanto pratica sociale, capace di superare stereotipi e pregiudizi.
A portare i saluti istituzionali l’Assessore alle Politiche Sociali, educative e scolastiche del Comune dell’Aquila, Manuela Tursini che ha richiamato l’importanza formativa dello sport:
“Lo sport è capace di generare inclusione, aggregazione e partecipazione e riveste un ruolo sociale fondamentale per la formazione, sia da un punto di vista motorio che psicologico ed emozionale. È quindi fondamentale dare risalto all’educazione nel mondo sportivo per limitare e far scomparire gli episodi di violenza e discriminazione. Attraverso lo sport è possibile creare una rete tra Istituzioni, federazioni sportive e associazioni, includendo anche scuole e case-famiglia per stimolare i giovani a praticare le discipline sportive, intese come attività di crescita personale all’interno di un gruppo. L’Assessorato alle Politiche Sociali con passione si muove da tempo in questa direzione, con un protocollo d’Intesa per coinvolgere i minori non accompagnati nelle attività sociali e quindi per agevolare il percorso di integrazione, cercando così di limitare la manifestazione delle devianze. Il proposito è quello di continuare a promuovere lo sport nel suo aspetto formativo soprattutto tra i giovanissimi, affinché i valori sportivi siano maggiormente recepiti dalla società intera.”
La valenza altamente educativa della pratica sportiva è stata sottolineata da Maria Concetta Falivene, Garante regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza:
“Ho trovato molto interessante lo studio condotto da Harvey Milkman, docente dell’Università di Reykjavik, che ha intuito come praticare lo sport riducesse la tendenza dei giovani ad assumere alcool e droga, tanto che il Governo islandese ha attivato un programma di attività sportive per ragazze e ragazzi. L’esperimento ha portato ottimi risultati perché ogni adolescente ha avuto l’occasione di ottenere quel senso di benessere psico-fisico che viene cercato in una sostanza stupefacente. Interessante il fatto che anche i giovani meno facoltosi hanno avuto le stesse possibilità grazie agli incentivi statali. Questo è rilevante perché ad oggi praticare una disciplina sportiva costa molto alle famiglie italiane e si rende sempre più necessario trovare delle agevolazioni economiche in base all’Isee in modo che lo sport sia maggiormente accessibile. Considerare lo sport come un’attività sana e inclusiva significa dare a tutti le stesse opportunità, un risultato possibile anche attraverso una distribuzione degli impianti sportivi sul territorio regionale, su questo stiamo lavorando per raccogliere i dati e pianificare un’equa disposizione delle strutture.”
Inclusività e sport come parole indissolubili, come ha dimostrato Guido Grecchi, Presidente Special Olympics Team L'Aquila:
“Lo sport è inclusione, ha il potere grandissimo di annullare le differenze e di migliorare le persone. Sport non significa solo stare bene, ma soprattutto stare bene con gli altri. Attraverso la pratica sportiva si scaricano le tensioni, si trova la comprensione e il sostegno reciproco. Grazie a Special Olympics le persone hanno rivalutato gli atleti con disabilità, hanno cominciato a vederle con nuovi occhi, non solo nella pratica sportiva ma nella società. Si potrebbero praticare tutti gli sport anche in condizioni di disabilità, ma ancora esistono delle difficoltà su alcune discipline. C’è bisogno infatti di strutture adeguate, affinché sia più agevole l’accesso per gli sportivi con disabilità e sia riconosciuto nella pratica il diritto di poter fare sport”.
Lo sport come collante sociale, secondo le parole di Marco Molina, Presidente Comitato Regionale Abruzzo FIR:
“Lo sport è di per sé un documento universale che naturalmente fonda la propria efficacia e la propria forza sull’inclusione, sulla partecipazione e sulla condivisione. Tre principi che, se applicati in maniera corretta, consentono ai praticanti di annullare in maniera spontanea ogni stereotipo e barriera per condividere un percorso valoriale e tecnico che si pone alla base della corretta formazione dell’atleta, sia esso amatoriale o agonista. In questo particolare momento storico, dopo una pandemia che ha aumentato la distanza tra le persone, fare sport consente di dare profondità ai rapporti che purtroppo risultano appiattiti dallo schermo e dalla realtà, spesso smodatamente virtuale, su cui si basano le nostre giornate. Auguro ad ogni ragazzo di entrare in un “qualsiasi campo” di qualsivoglia disciplina per sentirsi libero di esplorare i propri mezzi e le proprie fragilità, abbattendo barriere e stereotipi attraverso la semplicità e la profondità dei rapporti che il mondo sportivo riesce a generare con le sue regole e con le sue verità”.
L’universalità dello sport come linea guida contro i pregiudizi, a dirlo la Responsabile Calcio femminile LND Abruzzo Laura Tinari:
“Giocare a calcio fa parte della nostra cultura giovanile e ogni bambina o ragazza che si avvicina a questo sport diventa testimonial dell’idea che calciare un pallone sia una cosa normale e che il calcio sia un’occasione di divertimento e confronto a prescindere dal genere. Una bambina che sceglie di giocare a calcio da un lato sceglie di praticare lo sport che le piace, dall’altro fa inconsapevolmente un’operazione culturale, perché il calcio femminile è cultura, diritti e parità. Il più grande nemico dell’integrazione, sia tra generi che di razza, sono i pregiudizi: il nostro - come tutti gli altri - è uno sport universale ed è compito delle federazioni oltre che delle società sportive, in quanto agenzie educative, fare formazione e alimentare la cultura sportiva proprio per combatterli, dando così alle bambine e alle ragazze la loro possibilità”.
Il Vicepresidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo e Presidente del Consiglio Comunale dell’Aquila, candidato con Forza Italia alle elezioni regionali del 10 marzo, Roberto Santangelo, dopo aver ascoltato gli interventi dei relatori, ha messo in luce l’importanza di investire nello sport:
“Lo sport è come una metafora della nostra società per le sue implicazioni di carattere culturale, giuridico ed economico, ma sta diventando sempre più elitario a scapito delle famiglie meno abbienti. Mi piace pensare allo sport come un’attività totalmente integrata nella vita dei giovani e che sia di prossimità, senza costringere atleti e famiglie a lunghi spostamenti perché questo spesso si traduce nel trasferimento in un’altra città, impoverendo le nostre zone. Lo sport invece è un modo bellissimo di vivere il nostro territorio e può essere, anche in Abruzzo, un volano per uno sviluppo economico sostenibile e di qualità. La politica può fare molto, a partire dal potenziamento degli impianti sportivi anche nelle zone di montagna, rendendo così più accessibile praticare le diverse discipline e far sì che lo sport sia maggiormente inclusivo. Proprio parlando di inclusività è importante che l’istituzione regionale vada incontro alle esigenze degli sportivi con disabilità, in questo senso sono al lavoro per una Legge Regionale che istituisca la figura dei Tutor per giovani con disabilità. I fondi del PNRR consentono di investire nell’impiantistica sportiva, ma non basteranno quindi dobbiamo giocare una partita per cercare altri finanziamenti. Vogliamo essere al fianco di coloro che lavorano nel mondo sportivo, dai maestri di Sci agli allenatori di Calcio e Rugby che portano avanti la tradizione sportiva abruzzese, per costruire insieme un Abruzzo a misura di sport.”
A moderare l’incontro Eleonora Falci, caporedattrice de Il Capoluogo d’Abruzzo, giornalista attenta e sensibile ai temi sportivi che, riportando le parole di Nelson Mandela, ha ricordato che lo sport è un volano straordinario per trasmettere alti valori sociali:
“Lo sport ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose riescono a fare. Parla ai giovani in una lingua che essi comprendono. Lo sport può creare speranza là dove prima c’era solo disperazione. Ha più potere dei governi nel rompere le barriere razziali. Irride ogni tipo di discriminazione”.