Il Vate tirato da ogni parte e la maggioranza rischia il KO

5 ore di consiglio per approvare 1 delibera

13 Luglio 2010   11:02  

Una maggioranza debolissima quella del Consiglio Comune di Pescara.
Ieri dopo ben cinque ore, il consiglio ha approvato solo una delibera per l'alienazione di un pezzo di terreno a un privato ma la maggioranza è stata costretta a ritirare le due delibere centrali per cui era stato convocato il consiglio, perché di fatto, non aveva i numeri sufficienti per approvare i provvedimenti.

Riunione urgente quella di ieri, tenutasi in fretta all'ora di pranzo per discutere le variazioni del Bilancio comunale con la proposta di approvazioni di due manovrine: la prima, prevede 40mila euro in più per la realizzazione del Festival dannunziano; la seconda 80mila euro in più per la realizzazione dello Stadio del mare
Un totale di 120mila euro prelevati, in parte, dai rimborsi dello Stato per le spese sostenute dal Comune per gli uffici giudiziari e, in parte, dai trasferimenti della Regione per rimpinguare il fondo per il sociale.

Provvedimenti contestatissimi dall'opposizione e anche da parti della maggioranza. Ma secondo il contestatissimo assessore al Bilancio Eugenio Seccia i soldi destinati al Festival "sono quelli del 2007 rientrati come rimborsi del Palazzo di giustizia ma senza alcun vincolo di destinazione" ma dall'opposizione tuonano.

Il consigliere Massimiliano Pignoli ha esposto in aula dei cartelli che gridavano alla "vergogna" per il trasferimento dei fondi dirottati dal sociale al Festival Dannunziano, fondi che secondo Acerbo sono spariti anche per il sostegno ai disabili nelle scuole superiori. Con Camillo D'Angelo che incalzava "Un festival che non si conosce neanche a San Giovanni Teatino! Ma per chi l'abbiamo fatto? Non certo per d'Annunzio, forse per dare un mese di stipendio a qualche collaboratrice..."<

Ma se l'opposizione non ha dato tregua, la vera spaccatura è stata interna alla maggioranza.
Erano assenti il gruppo dei catoniani, la Lista Teodoro e l'Udc che hanno chiesto il ritiro della delibera per un approfondimento.

Il vero segnale critico è arrivato proprio dall'Udc. "Il nostro partito non può essere obbligato a ratificare scelte non condivise" ha dichiarato il capogruppo in Comune Vincenzo Dogali, "la prima cosa deve essere il rispetto della dignità politica, invito a ritirare questa delibera e a convocare subito una riunione di maggioranza".

Lo stop dell'udc è suonato come un allarme. Senza i voti di questo partito la maggioranza non sarebbe riuscita ad approvare le due variazioni di bilancio, per cui sono necessari almeno 21 consiglieri presenti in aula.  Così, la seduta è stata sospesa e si è svolta una riunione, convocata dal sindaco Albore Mascia, cui hanno preso parte gli esponenti dell'Udc Di Giuseppantonio, Cozzi, Di Noi e Dogali. Ma l'accordo non è stato trovato. La maggioranza è tornata in aula nel pomeriggio e ha dovuto ritirare le due variazioni di bilancio

 


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