Il bando ''ad parmigianum'' per le mense scolastiche aquilane

21 Giugno 2011   13:32  

Rischia di diventare un piatto assai indigesto per il territorio aquilano il bando di gara predisposto dal Comune dell'Aquila per affidamento del servizio mensa presso le scuole dell'infanzia, elementari e medie.

Nel bando ad esempio si specifica tra i requisiti essenziali quello di aver realizzato un fatturato nell'ultimo triennio di 7.5 milioni di euro e solo nel settore della ristorazioni scolastiche.

Inoltre si richiede tassativamente che l'azienda affidataria abbia a disposizione un centro cottura che dista non oltre 15 minuti di tempo di percorrenza dalle scuole dove consegnare i pasti.

Requisiti, soprattutto il primo, così stingenti che sono alla portata solo dei grandi big della ristorazione italiana e transnazionale, e che tagliano fuori praticamente tutte le realtà territoriali, che pure avrebbero tutte le carte in regola, in termini di mezzi, personale e logistica, per svolgere bene il servizio.

Oltre a questo nel bando, osservano i produttori locali, non ci sono chiari riferimenti all'obbligo di servirsi almeno in parte, di prodotti a km 0, in modo da aiutare il settore agro-alimentare in crisi dell'aquilano.

Anzi si specifica a chiare lettere: per il condimento dei primi piatti così come per le alte preparazioni si deve utilizzare esclusivamente parmigiano reggiano Dop'', con buona pace dei tanti formaggi, altrettanti dietetici, che vengono prodotti nell'aquilano e in Abruzzo.

Un bando insomma che non sembra andare nella direzione più volte indicata dal Comune dell'Aquila: quella di sfruttare ogni opportunità, per aiutare l'economia locale in ginocchio, che è risuscita a reggere al sisma del 2009 ma che vive tuttora enormi difficoltà nell'uscire da un emergenza tutt'ora in corso.

FT


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