"Il bilancio del governo Chiodi? Riforme al palo e più tasse"

03 Gennaio 2012   15:53  

"Chiodi è sempre più lontano dalla realtà. La realtà rivela che dal 2008 ad oggi l'aumento della leva fiscale in Abruzzo ha consentito a Chiodi di incassare circa 550 milioni di euro in più rispetto al passato. E Chiodi, che pure lo ha scritto sul suo dpfer, rivendica il merito di aver rimesso a posto i conti senza aver aumentato le tasse. La realtà rivela che tutte le riforme sono al palo e sono rimaste sulla carta, da quella del trasporto pubblico locale, a quella delle Ater, dell'Aptr, dell'Arssa. E Chiodi, che pure dovrebbe saperlo, non solo dice di averle già fatte, ma addirittura associa a queste fantomatiche riforme risultati esaltanti per la nostra regione, dei quali evidentemente si è accorto solo lui". E' la sferzata di Carlo Costantini, capogruppo Idv in Consiglio regionale.

"La realtà - spiega Costantini - rivela che il passaggio da 6 a 4 asl è scritto ed è imposto nel piano sanitario di Mazzocca, avendone Chiodi dovuto solo prendere atto. E Chiodi, che anche questo dovrebbe sapere, continua a spacciarlo come un proprio miracolo. Potrei non fermarmi più e documentare nel dettaglio che ancora una volta non una sola delle rivendicazioni di Chiodi  è vera; ma ormai replicare a Chiodi è un po' come sparare sulla Croce Rossa.

La cosa che, invece, più mi preoccupa e che ormai Chiodi ha indebolito anche la sua autostima. Gli addetti ai lavori avranno certamente notato che Chiodi, a differenza di tutti, da Berlusconi e Tremonti a Monti, da Vendola agli altri Presidenti di Regione, non presenta mai alla stampa ed all'opinione pubblica le proprie 'manovre' prima del dibattito in Consiglio regionale, per spiegarle nel dettaglio e per assumerne la piena paternità. Tutti lo fanno prima, mentre Chiodi è l'unico, lo ha dimostrato anche ieri, a farlo dopo; prima aspetta di vedere cosa esce dal Consiglio Regionale e solo dopo 'esterna', magari appropriandosi di qualcosa di buono che pure ogni tanto esce dal Consiglio Regionale d'Abruzzo.

Difficile escludere che questa vistosa anomalia non nasca dalla paura. La paura di non rappresentare la propria maggioranza e la conseguente necessità di potersi associare 'mediaticamente' ad una determinata proposta solo in sicurezza; solo dopo che la maggioranza ha votato. O la paura di assumere su di se responsabilità nei confronti di un'opinione pubblica dalla quale, nonostante gli investimenti milionari fatti nella comunicazione, sa di non essere apprezzato.

In ogni caso - conclude Costantini - una scarsa considerazione di sè, perchè chi ha la certezza della validità e dell'efficacia di ciò che propone si comporta come si comportano tutti, tranne Chiodi".


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