Il chi è e chi non è dei consiglieri eletti (e trombati) III^ p.

Parte terza: Chieti

20 Dicembre 2008   10:01  

Questa volta siamo in provincia di Chieti, la nostra terza e penultima tappa.

Qui il Pdl fa il pieno dei voti, nel capoluogo ma anche a livello provinciale: il primo campanello d'allarme per l'amministrazione provinciale guidata dall'ex senatore Coletti che a primavera conclude il proprio mandato. Già in molti la danno in mano al centro destra anche perchè Coletti è il fra i quattro presidenti è quello meno apprezzato.

Gli eletti del Pdl sono in realtà la minoranza dei seggi assegnati al collegio, solo quattro su dieci, perchè come sempre accade essendo Chieti la provincia a cui sono assegnati più consiglieri è anche quella dove anche i partiti minori riescono ad eleggere il consigliere. È il caso della Sinistra, che conferma la presenza all'Emiciclo di Walter Caporale, e dell'Udc che elegge Antonio Menna.

Tornando al Pdl, primo degli eletti, il Tar ci dirà se lo è anche a livello regionale, è l'ex presidente della Provincia Mauro Febbo, per il quale l'astensionismo che ha caratterizzato questa tornata elettorale non si è proprio sentito. Diecimila preferenze, o giù di lì, lo mettono in pole position per un posto in giunta. Con una lunga carriera politica alle spalle, prima nel Msi poi in An, per lui hanno evidentemente pagato le instancabili battaglie condotte negli ultimi anni contro la giunta Coletti e contro la gestione dei Giochi del Mediterraneo . Assessore nella giunta Cucullo fino alla candidatura alla presidenza della Provincia nel 1999, carica ricoperta sino al 2004.

Il gruppo teatino degli eletti vede una nutrita rappresentanza di eredi democristiani, oltre al missino Febbo infatti gli altri quattro, comprendendo anche Prospero di Rialzati Abruzzo, provengono tutti da esperienze politiche nella Balena bianca.

Medico con la passione per la politica, o sarebbe meglio dire per le istituzioni, Luigi De Fanis è stato sindaco di Montazzoli e assessore alla comunità montana Alto Vastese, attualmente è assessore al Comune di Atessa. Con un passato nella Dc è approdato in An nel 2001, è il più votato in provincia dopo Mauro Febbo.

Altro eletto nella lista del Pdl è l'eclettico Emilio Nasuti, geometra, diplomato all'Isef ed imprenditore turistico. Con una lunga storia politica ed amministrativa, attualmente è sindaco di Castel Frentano. Anche lui ha un passato nella Dc prima, con la quale è stato assessore a Castel Frentano, e con il Ccd successivamente quando è stato eletto consigliere provinciale prima di passare definitivmente ad An.

Politico imprenditore, Nicola Argirò è natìo di Torino ma con una lunga vita politico-amministrativa a San Salvo ed alla Provincia di Chieti, dove oggi è capogruppo di An e nella quale fu chiamato a ricoprire l'incarico di assessore al Bilancio dal presidente Mauro Febbo.

La lista civica Rialzati Abruzzo elegge lo storico sindaco di Vasto Antonio Prospero, primo cittadino dal 1980 al 1993, con una ampia esperienza in enti, consorzi e consigli di amministrazione vari. Nel 1995 aderisce al Cdu restando anche con la sua trasformazione in Udc, per il quale è consigliere ed assessore regionale con la giunta Pace. È l'unico del vessillo chietino del centro destra che è già stato all'Emiciclo, ma è quello meno votato: 2794 preferenze.

La Sinistra come dicevamo riesce ad eleggere il verde Walter Caporale, accusato di tirare il sasso e nascondere la mano nella ormai famosa vicenda dell'assunzione dei portaborse alla Regione. Contro di lui all'indomani del voto si è già scagliato Maurizio Acerbo, a cui proprio non va giù che anche altri oltre a lui siano definiti “di sinistra”.

Il Pd elegge l'eterno indeciso Franco Caramanico, disorientato dopo lo scioglimento dei Ds aderì in punta di piedi a Sinistra democratica ma quando vide messo a rischio il suo posto in giunta regionale passò con Veltroni. Ma era ormai troppo tardi, così che con il primo rimpasto fu fatto fuori dal governo regionale e tornò in Consiglio, dal quale non si era mai dimesso, mantenendo entrambe le cariche. Apprezzato amministratore di lungo corso, storicamente nel Pci è ingegnere ed è al Comune di Guardiagrele ininterrottamente dal 1983, come consigliere prima, come sindaco ed oggi come presidente del Consiglio comunale.

Conferma la sua presenza in Consiglio regionale il giovane Camillo D'Alessandro, appena trentaduenne ha già una lunga carriera politica alle spalle, a ventitre anni è consigliere provinciale, prima con i Popolari poi con La Margherita è riconfermato anche alle provinciali del 2004. L'anno seguente si dimette perchè eletto all'Emiciclo, dov'è il consigliere più giovane. Fedelissimo di Luciano D'Alfonso, ne è vice nella segreteria regionale del Pd.

Buono come in tutta la regione il risultato dell'Idv che elegge Lucrezio Paolini e conferma Paolo Palomba.

Quest'ultimo subentra in consiglio negli ultimi mesi della scorsa consiliatura al posto di Alfonso Mascitelli, eletto al Senato. È stato consigliere provinciale e assessore al suo paese, San Salvo.

Dopo quasi trent'anni grazie al saltellante Lucrezio Paolini Francavilla torna ad essere rappresentata in Consiglio regionale. Con un passato nell'Udc, con il quale fu eletto consigliere comunale nel 2003, è passato anche nella Dc per le Autonomie di Catone e nel Pdl, con il quale è stato rieletto al Comune a primavera, prima di approdare all'Italia dei Valori

L'Udc-Udeur riporta all'Emiciclo il fedele seguace di Remo Gaspari Antonio Menna, segretario regionale dell'Udc, nato politicamente nella Dc e giunto nell'Udc dopo la parentesi Cdu. Nella seconda parte della legislatura in cui era presidente Pace è stato vice presidente del Consiglio regionale.

In provincia di Chieti non si registrano grandi esclusi, a parte Luciano Pilusi del Partito socialista che dopo una brevissima esperienza da consigliere (è subentrato dopo gli arresti del 14 luglio) non ce la fa ad essere rieletto e Pasquale Di Nardo, ex consigliere regionale di Forza Italia.

(MS)

 

Il chi è e chi non è dei consiglieri eletti (e trombati) II^parte

Il chi è e chi non è dei consiglieri eletti (e trombati)


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