Il comandante Pozzolano: ''Senza immediato dragaggio, chiudiamo il porto''

16 Dicembre 2011   12:02  

"Se alcune condizioni permangono, anzi peggioreranno, non potro' che arrivare alla decisione, molto amara, di chiudere il porto". Lo ha detto il comandante della capitaneria di Pescara, Luciano Pozzolano, parlando sulla situazione del porto di Pescara. "In questi giorni - ha proseguito il comandante - mi faro' carico di ulteriori accertamenti, prima di prendere provvedimenti anche drastici''.

 "Pescara - ha proseguito - il comandante Luciano Pozzolano - sta diventando un porto pericoloso. Fino ad ora il tempo e' stato buono, ma l'inverno e' arrivato, e quanto prima, svelera' tutti i suoi effetti. La mia preoccupazione e' per la marineria: immaginare di poter perdere vite umane sarebbe sconvolgente.

L'ultimo intervento, che doveva riguardare l'imboccatura del porto, doveva essere soprattutto finalizzato a rendere sicuro l'ingresso al porto, dal punto di vista della navigazione".

Il comandante, dopo aver ribadito che la sua preoccupazione e' quella di impedire situazioni di pericolo, ha detto che anche gli aspetti di natura economica non sono da sottovalutare: "l'economia della pesca - ha osservato - e' una delle poche rimaste. Il traffico marittimo relativo ai passeggeri invece e' gia' spacciato: nel 2011 c'e' stata la fine dei collegamentti.

Un altro aspetto, forse, meno noto, e' quello del traffico marittimo commerciale che ha subito un definitivo arresto. Si sta ancora salvando l'aspetto relativo al deposito costiero, cioe' i rifornimenti di carburante via mare.

Pero' anche questo settore corre il rischio di fermarsi se le condizioni minime di sicurezza verranno a mancare".

Il comandante della Capitaneria ha parlato anche dell'incontro che si e' svolto in mattinata con una delegazione di pescatori.

"Alla luce degli ultimi eventi - ha detto - la marineria mi ha manifestato, oltre ad una preoccupazione al limite dell'umana pazienza, il pensiero di avere l'intenzione di consegnare i documenti di bordo e, quindi, all'arresto totale dell'attivita' di pesca, con tutte le conseguenze anche di ordine occupazionale".

Pozzolano infine ha riferito dell'incontro di ieri a Roma "per individuare - ha spiegato - strade alternative a quella ultima di riversare i sedimenti in mare. Chiaramente, pero', sono situazioni che necessitano di risorse ma anche di tempo". 


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