Il commissario Chiodi all'assemblea cittadina di Piazza Duomo

03 Agosto 2011   18:50  

Ore 21.00 Si conclude il dibattito con il Commissario Chiodi, gli ultimi argomenti sono stati, le tasse con l'assemblea che incassa la disponibilità di Chiodi al sostegno nel braccio di ferro col Governo per ottenere un trattamento come Marche e Umbria, anche se a denti stretti il Commissario ha dichiarato che lì hanno preso meno di quanto è stato già dato all'Aquila.

Poi non si è trovato accordo sulla paternità della Zona Franca perchè sia Chiodi che la Pezzopane si sono contestati a vicenda l'uno dicendo che questa misura era quella sottoscritta da Comune e Provincia, l'altra affermando che fosse stata stravolta dopo aver raggiunto l'accordo ed in modo unilaterale dal Governo.

Altro punto caldo l'Ospedale San Salvatore con il Commissario che ha ribadito che la ASL per il nosocomio aquilano potrà spendere i 45 milioni di euro dell'assicurazione e i 35 milioni del fondo per le infrastrutture regionale.

Infine i 221 milioni di euro per le scuole con la Pezzopane che ha sottolineato lo strano sistema di assegnazione dei fondi che prevede a contributo assegnato di dover provare di aver ricevuto i danni già quantificati per gli istituti, un po' come se per la ristrutturazione della propria abitazione si ricevessero prima i soldi e poi si dovesse giustificare la loro quantità ed il fatto di averne diritto.

Inoltre l'assessore aquilano ha anche sottolineato come per accedere al contributo si debba essere istituti di formazione, ma che sull'elenco degli assegnatari ci sono moltissimi che non lo sono più da parecchi anni.

Infine la rassicurazione di Chiodi, "ci saranno altri incontri con voi" ha assicurato, dichiarando anche di essere amareggiato perchè, invece, in consiglio comunale non è stato invitato spesso.

"E' necessario questo scambio di informazioni senza intermediari" ha ribadito.

Nella sala serpeggiava, però, il fantasma di una campagna elettorale ormai già avviata, più volte , infatti sia la Pezzopane che Chiodi si sono rinfacciati "di fare solo campagna elettorale".

A domani per lo speciale completo con l'intervento del Presidente Gianni Chiodi.

Ore 20.35 Parla l'Assessore alle politiche sociali del Comune dell'Aquila Stefania Pezzopane.

"Senza sociale la città muore", la Pezzopane vuole sapere da Chiodi quali e quanti fondi saranno destinati al sociale nel cratere. "Il taglio dei fondi regionali subiti dal Comune dell'Aquila è demenziale" ha affermato davanti a Chiodi e all'asseblea.

Ore 20.20 Continuano gli interventi e le domande al Commissario Chiodi.

L'Assessore alla ricostruzione Piero Di Stefano apre un confronto con Chiodi con il Presidente della Regione che gli ricorda gli impegni presi con il Governo sui piani di ricostruzione, l'assessore aquilano, infatti, ha detto all'assemblea che se si attende il piano di ricostruzione del comune dell'Aquila potrebbero passare anche 4 anni, mentre sarebbe più saggio utilizzare le "aree di intervento" comunque già previste dal piano regolatore.

Però il problema del Commissario è che il Governo per elargire i fondi vuole, come concordato con gli enti locali a suo tempo, i piani di ricostruzione, anzi se questi fossero puntuali e dettagliati il ministero delle Finanze potrebbe elargire anche maggiori risorse avendo computezza di come vengono utilizzati i fondi.

Il commissario si è reso, inoltre, disponibile a sottoscrivere una possibile intesa sui piani di ricostruzione, nonostante non abbia negato i notevoli e fortissimi interessi che ci sono in gioco.

L'assemblea si è scaldata, però, ed ha inveito contro il Commissario quando lo stesso ha accennato ai cosidetti comuni virtuosi che già hanno presentato i piani, come Barete, Pizzoli e Bussi, qualcuno dall'assemblea gli ha fatto notare che quelli non sono paragonabili neanche ai paesi più colpiti, figurarsi se possono essere messi a confronto con la ricostruzione della Zona Rossa dell'Aquila.

Però Chiodi ha tenuto a precisare che le risorse per la ricostruzione di moltissimi beni pubblici ci sono già da ottobre 2010, ma nulla si sta muovendo e rivolto a Di Stefano gli ha chiesto il perchè di questo.

Ha poi concluso il dibattito con l'assessore alla ricostruzione del Comune dell'Aquila facendo l'esempio del virtuosismo del Comune di Fontecchio in quanto a ricostruzione partecipata.

Adesso continuano le domande, ma gli animi si iniziano ad accendere anche per la stanchezza accumulata.

Ore 19.30 iniziano le domande al commissario, intanto parlano Paolo De Santis Presidente dell'Ordine degli Ingegneri dell'Aquila che si chiede se nelle annualità i finaziamenti dallo stato arriveranno in quali proporzioni per L'Aquila e per i paesi del cratere e Daniele Iacovone l'architetto incaricato dal Sindaco Massimo Cialente di redigere il piano di ricostruzione della città che afferma che tutte le opere già inserite nel piano regolatore sono di immediata attuazione, mentre per le altre i tempi sono molto più lunghi.

Paolo De Santis

(Paolo De Santis)

Daniele Iacovone

(Daniele Iacovone)

Il commissario Gianni Chiodi sta partecipando all'assemblea cittadina di Piazza Duomo, invitato dai Comitati cittadini a discutere di ricostruzione, economia, assistenza alla popolazione, universita' e scuola, ricostruzione artistica, per rispondere a 19 domande per il commissario. "Grazie per l'invito che ho accettatto per l'accresciuta autorecolezza di questa assemblea' sono le prime parole di chiodi prima di sedersi al tavolo.

chiodi interviene

''Fate domande e presentate le criticità - ha dunque proseguito Chiodi -  Vi invito a farlo in questa occasione che non sara' unica. Cercherò di essere meno poltichese e voi cercate di essere più propositivi. Il confronto diretto, senza mediazioni, sara' proficuo. Sono a vostra disposizione. La vostra presenza segna l'interesse''. Dalla folla una eloquente risposta: "Se ne sta accorgendo ora? Dove eravate in questi anni"

chiodi

Sulla zona franca Chiodi ha affermato:''Le mie conclusioni mi portano a pensare che ci sara'. Il 14 luglio c'è stata l'ultima trasmissione di edocumenti e chiarimenti all'Unione europea. Attendiamo ora la risposta definitiva''

E ancora: ''La trasparenza è uno dei valori fondamentali a cui si ispira la mia azione e sono qui per conoscere e sciogliere i dubbi dei cittadini e per metterli a conoscenza di tutte le attività svolte finora e su quale sarà il futuro condiviso della città e dell'intera  area del cratere". 

Insieme a Chiodi partecipano all'assemblea i Coordinatori delle Strutture commissariali, Gaetano Fontana e Roberto Petullà

Intanto riceviamo in redazione e pubblichiamo un comunicato stampa del Comitato 3e32 in cui si chiedono le dimissioni del commissario Chiodi.

'' Fin dall’inizio, Chiodi ha mostrato un totale appiattimento sulle posizioni governo; del  decreto 39 del 2009 ha detto subito che era la migliore legge mai elaborata per un terremoto:  i risultati li vediamo oggi.

Ha difeso l’operato di Bertolaso anche di fronte all’evidenza degli scandali giudiziari.  Ieri la maggioranza parlamentare, con il partito del Presidente Chiodi in prima linea, ha pensato bene di ostacolare il lavoro degli inquirenti che indagano sugli  appalti di G8 e ricostruzione - e le annesse cricche -  negando l'autorizzazione a usare le intercettazioni telefoniche di Verdini.

Mentre tutte le forze politiche concordano sulla necessità di una legge organica per il terremoto e un gran numero di parlamentari di diversi schieramenti hanno firmato la legge di iniziativa popolare, lui l’ha sempre rifiutata, dicendo che le cose, semplicemente "vanno bene così".



La situazione di stallo in cui ci troviamo non è solo dovuta a incapacità, ma è voluta strategicamente perché i soldi per la ricostruzione non ci sono: i 2 miliardi di euro stanziati non basteranno nemmeno per coprire i costi delle ristrutturazioni delle case E. (Però il governo continua a sostenere, anche attraverso una militarizzazione spropositata, la costruzione di cosiddette “grandi opere” come la TAV)

Chiodi ha fallito come Commissario alla Ricostruzione: il sistema di Governance da lui sostenuto ha moltiplicato i ruoli dirigenziali creando un’enorme confusione, una farraginosità normativa, con ritardi, contraddizioni e confusione nelle ordinanze e una totale inefficienza.

Chiodi ha voluto la presenza di un vice commissario nella figura di Antonio Cicchetti, un manager privato, senza competenze specifiche, con interessi e proprietà nel territorio e con l’unica credenziale di una condanna della Corte dei Conti. Con Cicchetti, la popolazione, della cui assistenza lui dovrebbe occuparsi, non ha nessuna possibilità di confronto: la sua gestione della SGE ha causato contenziosi a non finire, l’emanazione di un’ordinanza vessatoria che tende a buttare fuori la gente dalle C.A.S.E. piuttosto che a sistemarla dignitosamente, nonché il tentativo più recente di cacciare dalla caserma Campomizzi  i cittadini più disagiati e indifesi.

E’mancato il sostegno economico al territorio: sulla questione della sospensione delle tasse Chiodi si è al solito appiattito sulla posizione del governo, che già dal luglio 2010 pretendeva il ritorno alla tassazione normale e la restituzione immediata e totale di tutte le tasse non versate  nel primo anno di post terremoto. Altri governatori, anche di centro-destra, hanno saputo difendere in ben altro modo gli interessi del loro territorio in casi di recenti catastrofi naturali. Nel nostro caso, solo la caparbietà dei cittadini mostrata in mesi di mobilitazioni è riuscita a ottenere una sia pure insufficiente dilazione della restituzione delle tasse.



Chiodi si è impegnato ben poco e in ritardo sulla richiesta della zona franca - che peraltro, così come è stata concepita, rischia di incentivare solo una momentanea colonizzazione da parte di imprese del nord e una nuova cementificazione (si  parla già di 100 ettari nella zona industriale di Sassa da riempire di capannoni per non meglio precisate imprese manifatturiere), mentre le imprese locali rischierebbero di trovarsi svantaggiate rispetto a quelle di fuori. 

Totalmente irrisolta la questione Macerie. Alcuni di noi sono stati denunciati per essere entrai in zona rossa e aver portato le carriole per rimuovere le macerie. Oggi, a due anni e mezzo di distanza dal terremoto, chi dovremmo denunciare noi per un centro storico ancora chiuso e militarizzato e con le macerie ancora quasi tutte al loro posto?

Chiodi ha fallito persino sulla ristrutturazione delle Case Ater, le case popolari della Regione: almeno 800 appartamenti classificati A, B, C attendono ancora di essere sistemati, mentre si è celebrata come una festa la riconsegna solo qualche settimana fa, di 8 – quindi un misero 1% - di quegli appartamenti per i quali ci sono da tempo i fondi stanziati.

Chiodi ha dirottato fuori dal cratere le (poche) risorse della ricostruzione, per compiacere il proprio elettorato e soprattutto i poteri forti della regione. Abbiamo assistito allo scippo di soldi dell'assicurazione dell'ospedale dell'Aquila per coprire il buco della sanità regionale (e la situazione del nostro ospedale nel frattempo è diventata disperata); il complesso dell’ex Ospedale di Collemaggio rischia di essere svenduto: per coprire il buco della sanità, provocato da una classe dirigente corrotta e incapace, L’Aquila rischia l’esproprio di un inestimabile patrimonio cittadino.  Più in generale, Chiodi e il manager  Silveri stanno  facendo di tutto per sminuire il ruolo e togliere servizi dell’ospedale dell’Aquila.



Dei  220 milioni stanziati per la messa in sicurezza delle scuole ne sono arrivati all'Aquila solo 2, col pretesto che tanto abbiamo i Musp; i  100 milioni stanziati per la trasformazione della ferrovia Sulmona-Terni in metropolitana di superficie nelle fermate aquilane, sono stati dirottati  su altre linee, lasciando all’Aquila  solo 25 milioni.

Ogni richiesta di partecipazione cittadina è stata negata e  gestita solo come problema di ordine pubblico: gli aquilani hanno trovato più volte il consiglio regionale blindato e persino il convegno al Ridotto del Teatro Comunale per la presentazione dei famosi quattro “saggi” della ricostruzione è stato presidiato dalla celere. La proposta di regolamento per la partecipazione presentata ormai due anni fa dai cittadini non è stata neanche presa in considerazione, né dalla struttura commissariale né dall'amministrazione comunale aquilana, che non ha saputo schierarsi con forza dalla  parte dei cittadini, ma si è dimostrata complice delle menzogne raccontate dal Governo e dai Commissari.

Chiodi ha fallito come Commissario e come Presidente di Regione: l’Abruzzo è ormai una regione in declino in termini di economia e occupazione, in cui i diritti come la salute non vengono garantiti, continuamente minacciata da opere dannose quanto inutili (dal metanodotto all'estrazione petrolifera), che rischia il collasso in alcuni settori come quello dei rifiuti, mentre la sua giunta è stata colpita da arresti per reati molto gravi.

Per tutti questi motivi, non abbiamo più nulla da chiedere a Chiodi, se non la fine del commissariamento e le sue DIMISSIONI da Presidente della Regione Abruzzo!

COMITATO 3e32


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore