In riferimento allo smaltimento delle macerie, il Commissario delegato alla ricostruzione, Gianni Chiodi, comunica di aver incaricato i propri uffici di predisporre una direttiva che si propone di approntare un opportuno modello organizzativo per l'espletamento del servizio e di individuare gli obiettivi per il riutilizzo dei materiali.
Entro una settimana la direttiva sara' pronta e su questo schema sara' elaborata la proposta di bando europeo per la individuazione di uno o piu' soggetti abilitati a provvedere al ciclo completo di rimozione, stoccaggio e selezione dei materiali per il loro riutilizzo, nel rispetto delle piu' aggiornate normative in materia ambientale.
La direttiva sara' sottoposta alla valutazione e condivisione del Ministero dell'Ambiente al quale Chiodi ha chiesto di convocare un tavolo di coordinamento specifico da tenersi a Roma il 3 marzo prossimo.
Al tavolo siederanno oltre alla regione Abruzzo, la Provincia e il Comune dell'Aquila, l'Arta, l'Anci Abruzzo, la Protezione Civile e l'ISPRA. Alla riunione ha assicurato la sua partecipazione il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.
''Le macerie - entra nel merito il commissario Gianni Chiodi - vengano smaltite altrove e che siano i colossi europei del settore a rimuoverle per sottrarle ai velleitarismi locali. Ho coinvolto il ministro dell’Ambiente con lo schermo dell’Unione Europea. La soluzione è semplice: la caratterizzazione dei rifiuti non si farà in loco ma solo dopo averli portati via e questo è un grande vantaggio. E poi partirà un bando di gara a livello internazionale preparato dalle autorità con la consulenza di una commissione del ministero dei Lavori pubblici e sotto il controllo diretto del ministero dell’Interno. Siamo di fronte a una situazione delicata. Per semplificare il bando dirà: ho 4 milioni di tonnellate, e tu ditta prescelta le devi prendere, portare via e lavorare dovunque tu voglia. Appoggeremo naturalmente l’offerta migliore sotto il profilo delle garanzie e dell’economicità''
''Ci sono stati velleitarismi di dirigenti e cartelli locali abruzzesi - prossegue il commissario - che hanno tentato di gestire la questione macerie. Non sono stati all’altezza. Anche i sindaci hanno pensato inizialmente di risolvere il problema e la stessa Protezione civile, in virtù di un’ordinanza del 30 luglio 2009, non l’ha fatto forse per motivi legati ai sindaci oppure per i limiti imposti dalla normativa europea''.
C'è poi la questione dei siti di smaltimento:
''Che siano in Albania oppure in Svezia non ci interessa - precisa il commssario Chiodi - noi vogliamo adottare una terapia d’urto e d’urgenza. Chiameremo le più grandi imprese al mondo. Io voglio togliere questa competenza all’artigianalità della situazione, e mi riferisco non solo ai sindaci, ma anche ai nostri uffici, sia ben chiaro. Devo risolvere il problema con i massimi esperti nazionali, attraverso le deroghe e l’utilizzo dei colossi internazionali. Le portassero via con i treni o con qualsiasi altro mezzo. Una cosa è certa: i siti sufficienti non li troveremo mai. Quelli che abbiamo li utilizzeremo, ma ogni volta che troviamo un sito sono troppi gli ostacoli burocratici da affrontare''.