Il consiglio regionale tra buchi in bilancio e fiducie romane

14 Dicembre 2010   13:38  

Un consiglio regionale interlocutorio, con i consigliere in costante contatto telefonico con Roma, nelle cruciali ore della fiducia al governo, e con provvedimenti all'ordine del giorno anche importanti, come le nuove norme sulla trasparenza amministrativa, e della responsabilità giuridica di società e associazioni. Temi subordinati però al nodo del bilancio lacrime e sangue da approvare, con quasi cento milioni di euro da reperire a costo di dolorosi tagli. E poi la maledetta voragine del buco sanitario. Agli abruzzesi parte del salato conto sarà presentato a gennaio nella forma di un rincaro di due centesimi al litro sulla benzina, che permetterà alla Regione di recuperare parte dei 13 milioni di euro da versare ogni anno e per i prossimi trentanni allo stato per restituire il prestito di 200 milioni. Resta il rovello di come finanziarie lo sviluppo e le politiche dell'occupazione in tempi di debiti e vacche magrissime. Il consigliere del Pd D'Amico afferma la nostro microfono che c'è ben poco da tagliare nelle voci in bilancio, e allora bisogna usare la scure nel settore sanità. La fiducia dicevamo. Gli equilibri del governo regionale dipendono anche e parecchio dagli sviluppi sul piano nazionale sulla tenuta del governo Berlusconi e l'eventualità di un ritorno alle urne. Al nostro microfono, prima del voto a Montecitorio la dichiarazione di intenti di Daniela Stati, Futuro e libertà, e Antonio Menna, Udc.


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