Sono passati tre anni da quando Ivan Basso, aiutato da Carlos Sastre, vinse la resistenza del Passo Lanciano e piegò il Giro d’Italia al suo volere, con buona pace di Cunego e degli altri contendenti. Su quella stessa salita Denis Menchov si appresta a giocare la partita più importante della sua carriera, una specie di finale d’andata in casa dell’avversario. Lo scenario è il Blockhaus, l’antagonista è Danilo di Luca, la "casa" è l’Abruzzo.
Sulle rampe che da Pretoro portano a quota 1631 il maltempo ha scandito durante la vigilia la minaccia peggiore per i corridori. Pioggia e grandine, in una tappa così corta (83 km) potrebbero trasformare questa porzione della Majella in un inferno. Le pendenze non hanno punte proibitive, ad eccezione del primo tratto, ma non si addolciscono per 18 chilometri (la media è del 6,9%). Su quel traguardo - abbassato di 5 chilometri rispetto alle previsioni - Di Luca ha puntato gli occhi da mesi: "Voglio regalare agli abruzzesi un giorno di gioia. Ci sarà tutta la gente che mi vuole bene (’minikiller’ compresi, striscione di un gruppo sportivo giovanile ai - 500, ndr). Spero sia una giornata da ricordare anche per la classifica generale".