Il governo dei tecnici e la legge salva-chiappe

05 Novembre 2012   16:37  

Riceviamo da Dino Rossi dell'associazione degli allevatori abruzzesi Cospa e pubblichiamo.

''L’ultimo ritrovato del nostro “governo tecnico” per salvarsi le chiappe dalla banca rotta, in quanto il bilancio da come si capisce risulta avere una voragine e non un buco.

Il Governo è senza soldi, per riparare il buco spremono ancora il limone, cioè noi, mettendoci una toppa con la Legge n° 27 art. 62 del 24/03/2012.

Questa leggina “salva-chiappe”, stabilisce che il pagamento delle fatture per i prodotti alimentari non può essere superiore ai 60 giorni.

Tutti sono contenti, più di tutti le industrie di trasformazione alimentari, le quali attendono i rimborsi Iva dallo Stato da anni, tanto da farle rimanere senza liquidi.

Queste, per chi non lo sapesse sono e credito d’Iva verso lo stato di svariati milioni di euro.

Un esempio: le centrali del latte acquistano il latte al 10% di iva e vendono il prodotto finito al 4% , a questo si aggiunge l’imposta del 20% ora passata al 21% con previsione al 22% per gli acquisti delle confezioni, corrente elettrica ecc.

In questo modo le aziende alimentari, non solo quelle del latte, sono a credito dell’Iva ma che i nostri governanti non hanno mai rimborsato.

Inutili sono state le rimostranze delle aziende fatte fino ad oggi verso il Governo per il rimborso dell’Iva, ma ancora nulla, tanto è vero che a noi allevatori i pagamenti sono arrivati a 120 giorni.

Una nota azienda molisana, che ritira il latte in molte aziende nostre associate, secondo persone bene informate, si trova con svariati milioni di euro da riscuotere mai rimborsati.

Sapete perché questa Legge noi la chiamiamo salva-chiappe?

Molto semplice. Le grandi catene di distribuzione, pagano le derrate alimentari alle aziende di trasformazione dopo 120 giorni, lo Stato è senza soldi e si trova indietro con il rimborso Iva, ecco che arriva la legge salva-chiappe che mette in mora la grande distribuzione, che dovranno ridurre i tempi di pagamento, dimezzandoli da 120 a 60 giorni.

In questo modo, “questi tecnici”, se così si possono chiamare, risolverebbero il problema che in realtà è stato creato da loro.

Come l’aspirina per il dolore di testa, passato l’effetto ritorna il dolore, pure più forte.

Intanto la politica italiana sforna il peggio di se. Arriveremo a Natale? Noi dubitiamo sull’operato del Governo attuale e di tutti quelli che si sono succeduti, responsabili dello stato di crisi e della situazione in cui ci troviamo, dalla quale i politici, Napolitano in testa ci chiedono gentilmente con l’IMU, caro gasolio, l’aumento dell’imposta di fare i sacrifici.

Invece di pensare a come fare per aiutare chi lavora e produce emette provvedimenti salva-chiappe e salva-banche. In pratica i loro investimenti.

Noi come tanti fessi, seguitiamo a mantenere in parlamento una miriadi di politici e tecnici super pagati e menzogneri, che ci ostiniamo a rivoltare, i quali pensano solo a tutelare i loro stipendi e vitalizi. Con i nostri voti!!

Noi italiani siamo proprio fessi, ancora crediamo alle favole, mentre a sua volta i nostri politici, votati da noi, con l’aiuto dei tecnici si inventano anche le Leggi salva-chiappe.''

 


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