Il partito dei parlamentari abruzzesi del vitalizio for ever

Pensione da comune mortale? No grazie!

29 Ottobre 2010   11:57  

Quanto aveva ragione Ennio Flaiano: “La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta. Tengo famiglia''.

E nello spensierato Paese del bunga bunga, per i parlamentari della Repubblica, le famiglie devono costare un bel pò. E i loro soldi se li difendono con le unghie e con i denti, a prescindere dalla crisi economica, dalle ristrettezza finanziarie, dai feroci sacrifici chiesti da loro a tutti gli altri italiani, dal dilagante discredito nei confronti delle istituzioni causato dalla loro stessa incapacità o impotenza a risolvere i grandi problemi del Paese.

Tra i privilegi più controversi c'è quello del vitalizio di cui gli eletti in Parlamento, e che riescono a resistere abbarbicati allo scranno per almeno cinque anni, possono godere a partire dai 65 anni. Per un lavoratore normale servono 40 anni di contributi spesso per avere una pensioncina striminzita. Per loro sono sufficienti trenta mesi di accantonamenti volontari da 1000 euro al mese, per godere di una pensione vita natural durante e di minimo 3mila euro.

A settembre non avendo evidentemente capito in che mondo vive, o forse per damagogia, ma non è questo il punto, il deputato dell'Italia dei Valori Antonio Borghesi ha presentato però un Ordine del giorno in cui si chiedeva''la soppressione immediata di ogni forma di assegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati dal mandato parlamentare e, contestualmente, a chiedere ai deputati di comunicare all'amministrazione della Camera l'ente o l'istituto di previdenza al quale devono essere trasferiti i contributi da loro versati per l'erogazione dell'assegno vitalizio''.

La Corte costituzionale, spiega il deputato, ha asseverato che il vitalizio non è una pensione, non si tratta di un diritto acquisito, e dunque per cancellarlo basterebbe un voto del parlamento e una una semplice delibera dell'ufficio di Presidenza. Non serve lo sbarco dei marziani come si potrebbe pensare.

Senza affamare nessuno (chi viene eletto è già quasi sempre ricco di suo) e senza pregiudicare il buon funzionamento di una democrazia, l'approvazione dell'ordine del giorno avrebbe determiato un risparmio di ben 150 milioni di euro all'anno, solo relativamente alla Camera, acui poi si sarebbero aggiunti altri risparmi di pari entità per quanto rigurarda il Senato. 

Inutile dire come andata a finire: il partito del tengo famiglia si è asserragliato unito e compatto a difesa di se stesso. E a votare a favore della soppressione del vitalizio sono stati sono i deputati dell'Italia dei Valori.

 

Ecco il risultato bulgaro del voto:

Parlamentari presenti: 525

Parlamentari votanti: 520

Astenuti: 5

Hanno votato SI all’abolizione: 22

Hanno votato NO all’abolizione: 498

 

Ed ecco il prospetto riportato da www.openparlamento.it dei favorevoli e contrari partito per partito

 

                              favorevoli       contrari

Futuro e Libertà              0                    25

Gruppo Misto                 0                    18

Italia dei valori               22                    0

Lega Nord Padania          0                    52

Partito Democratico         0                   179

Popolo della Libertà         0                  191

Unione di Centro             0                   33

 

A strenua difesa della loro pensione anche tutti i parlamentari eletti in Abruzzo, di destra, centro e sinistra, apparte Augusto Di Stanislao dell'Italia dei Valori.

Molti di loro, anche al microfono di abruzzo24ore.tv avevano tuonato in campagna elettorale, contro i costi della politica, aveva giurato e spergiurato che avrebbero fatto dei tagli dei loro futuri stipendi e privilegi una ragione di vita una volta eletti.

Nessuno di loro ha detto una parola a commento della sconsolata ammissione dell'Inps Antonio Mastropasqua:

''I precari, i lavoratori parasubordinati non avranno la pensione. Pagano contributi inutilmente o meglio: li pagano perché l'INPS possa pagare la pensione a chi la maturerà. Per i parasubordinati la pensione non arriverà alla minima, nemmeno se il parasubordinato riuscirà, nella sua carriera lavorativa, a non perdere neppure un anno di contribuzione. L'unico sistema che l'INPS ha trovato per affrontare l'amara verità, è stato quello di nascondere ai lavoratori che nel loro futuro la pensione non ci sarà, sperando che se ne accorgano il più tardi possibile e che facciano meno casino possibile''.

Li citiamo uno a uno i rappresentanti  del popolo italiano a cui gli abruzzesi hanno dato la loro fiducia, dovessero tornare ripresentarsi a richiedere il voto...

 

IL PARTITO ABRUZZESE DEL VITALIZIO FOR EVER

 

ARACU Sabatino (PdL) Contrario all'abolizione del vitalizio

ADORNATO Ferdinando (UDC) Contrario

CASTELLANI Carla (PdL) Contrario

D'INCECCO Vittoria (PD) Contrario

DE ANGELIS Marcello (PdL) Contrario

DELL'ELCE Giovanni (PdL) Contrario

GINOBLE Tommaso (PD) Contrario

LOLLI Giovanni (PD) Contrari

PELINO Paola (PdL) Contrario

SCELLI Maurizio (PdL) Contrario

PELINO Paola (PdL) Contrario

SCELLI Maurizio (PdL) Contrario

TENAGLIA Lanfranco (PD) Contrario

TOTO Daniele (PdL) Contrario

TURCO Livia (PD) Contrario

 

FT


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