Il piano sanitario lacrime e sangue non può essere pagato dai la

22 Settembre 2007   13:18  
Il piano di rientro sanitario concordato tra Regione e governo non può tradursi in un indiscriminato taglio del personale con conseguente abbassamento della qualità del servizio. Lo afferma la Nidil Cgil che si prepara alla mobilitazione per difendere il posto di lavoro di 33 Lsu assunti dalla Asl dell´Aquila, provenienti dalle liste di mobilità scaturite dalla chiusura di Finmek, Optimes ed altre aziende. Il periodo di mobilità sta per scadere e questi lavoratori, che svolgono mansioni delicate e fondamentali vista la carenza di personale, si ritroveranno disoccupate e senza prospettive. Sicuramente non saranno rimpiazzate, perchè il piano sanitario solo per la Asl dell´Aquila impone un risparmio di 1 milione e trecentomila euro tre anni da ottenere con il taglio del personale. Ma la Asl dovrebbe assumere, non licenziare, incalza la Cgil: le file interminabili di quest´estate per prenotare una visita, ricorda la Cgil, sono state causate dalla carenza di personale, in seguito alla mancata riconferma di altri lavoratori precari. La Cgil chiede un incontro urgente con il manager della Asl Roberto Marzetti. Filippo Tronca

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