Il precario laureato diventato calzolaio va al Maurizio Costanzo

19 Aprile 2011   10:17  

Marco Grazietti, il calzolaio di 27 anni teramano superlaureato, è stato protagonista nel programma su Rai Due di Maurizio Costanzo, che aveva per tema la precarietà, cioè milioni di giovani che lavorano a tempo e con stipendi da fame e che nonostante il talento dovrebbero impiegare tre vite per guadagnare quello che guadagna in un anno l'ultrasettantenne Maurizio Costanzo.
Grazietti, in bona sostanza ha spiegato che stufo di ''farsi fare le scarpe'' nel mondo del lavoro sempre più selvaggio ed iniquo, ha deciso di fabbricarsele da solo, gettando all'ortica la sua inutile laurea in biotecnologie.

Dal Corriere della Sera
Marco, il calzolaio con una laurea in tasca

Dopo molti colloqui e concorsi, la scelta di metter su bottega. «Non avere padroni non ha prezzo»
I suoi nonni non volevano. I suoi genitori hanno accolto con stupore la novità. Ma lui, Marco Grazietti, 27 anni, teramano, laureato in Biotecnologie con 108 su 110 e calzolaio di professione da pochissimi giorni, è contento così. Ha dato un calcio alla disoccupazione e ripete che «non ha prezzo non avere padroni». Da quando ha aperto la "Calzoleria Grazietti", una piccola ma deliziosa bottega lungo corso Cerulli, uno dei più centrali di Teramo, i clienti fanno a gara per portargli scarpe e scarponcini da aggiustare. Marco è cordiale con tutti, molto professionale nell'illustrare i problemi o i difetti delle varie calzature e i rimedi per ripararle. Offre anche servizi speciali, come la risuolatura delle scarpe da montagna o da ballo o i mocassini su misura. Un giovanotto, ottimista ed estroverso, che ha ridato vita ad un mestiere che sta scomparendo.
AUTODIDATTA - «Ho imparato riparando da solo le mie scarpe nella bottega di un calzolaio amico», spiega Marco, che ha sempre lavorato da quando aveva 14 anni, sperimentando ogni tipo di mestiere manuale, da meccanico a pizzaiolo, da manutentore a trasportatore, passando per deejay e disegnatore industriale. La calzoleria è il naturale approdo di un percorso che ammiccava già da tempo alla soluzione dell'autoimpiego. Un rimedio alla crisi e alla carenza di prospettive che, per tre anni, non gli hanno permesso di trovare un lavoro adeguato al suo titolo di studio.

CENTINAIA DI TENTATIVI - La laurea, infatti, Marco l'ha presa nel 2007, a Teramo, con una tesi sperimentale sull'analisi di molecole implicate in patologie tumorali, infertilità, dolori cronici e disturbi dell'alimentazione. Una formazione innovativa che, però, non è bastata ad aprirgli le porte del posto di lavoro stabile. «Ho mandato centinaia di curricula – racconta – ad altrettante aziende. Alcune, però, non sanno cosa farsene di un biotecnologo né capiscono l'importanza o le potenzialità di impiego di questa figura professionale. Un problema, quello della distanza tra imprese e università, che va risolto». Il biotecnologo Marco Grazietti ha tentato anche la strada dei concorsi. Gliene sono capitati tre di fila, sempre per ruoli tecnici, all'Università dell'Aquila: si è piazzato continuamente tra i primi posti, ma non è mai stata la volta buona. Nel frattempo ha cercato persino di diventare caldaista, ma la gavetta è dura persino per uno della sua tempra («Mi davano 100 euro a settimana, tutti in nero, ho resistito sette mesi...»). Alla fine Marco approda con uno stage alla Proel, azienda teramana con sede a Sant'Omero che produce e commercializza sistemi audio-video in tutto il mondo. «Dal titolare, Fabrizio Sorbi, ho imparato tante cose, non scritte, su come muovermi». La decisione arriva all'improvviso: «Mi metto in proprio» dice a se stesso Marco. Il "kit" per aprire bottega e le istruzioni per fare l'artigiano glieli fornisce la Cna di Teramo. Il sogno diventa realtà in pochi giorni. E Marco è contento.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore