“Il professore ora vuole fare anche l’eroe”: la stoccata di Marsilio a D’Amico

07 Aprile 2025   11:50  

Il governatore risponde duramente alle dichiarazioni di D’Amico: “Chi viola le regole del Consiglio regionale non può nascondersi dietro il consenso popolare”

Nel pieno di una polemica accesa in Consiglio regionale, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, replica con fermezza all’uscita del consigliere Luciano D’Amico, che nei giorni scorsi si era attribuito ogni responsabilità per l’ingresso di manifestanti all’interno dell’Aula consiliare. Un gesto che aveva suscitato forti reazioni, culminando con l’ipotesi di denunce da parte del governatore.

«Il professore D’Amico – ha dichiarato Marsilio – non si accontenta più di essere soltanto un aspirante politico, ora vuole anche impersonare l’eroe del popolo. Ma la verità è che ha infranto le regole e, per di più, cerca di legittimare un’azione che rischia di compromettere la sicurezza e l’ordine delle istituzioni». Il riferimento è alla protesta pacifica organizzata dai cittadini abruzzesi che hanno assistito ai lavori del Consiglio dalla tribuna, episodio che ha innescato lo scontro verbale.

Marsilio ha chiarito che, se ci saranno procedimenti, essi seguiranno il corso delle autorità competenti: «Non mi permetterei mai di dire a un magistrato chi indagare o denunciare. Se il professor D’Amico crede di dover essere inquisito per coprire i manifestanti, ne risponderà a chi di dovere. Ma non è questa la politica. Non è un gesto eroico, è solo una forzatura delle regole democratiche».

Il presidente ha poi colto l’occasione per rinnovare un appello al rispetto delle istituzioni e dei luoghi in cui si esercita la rappresentanza democratica, ribadendo che «la partecipazione popolare è sacrosanta, ma deve avvenire nei modi previsti dal regolamento».

La polemica si inserisce in un clima politico già teso, a poche settimane da nuove sedute in Consiglio su temi delicati come sanità, trasporti e bilancio regionale, ambiti sui quali l’opposizione ha annunciato battaglia. Intanto, le parole di Marsilio sembrano voler rilanciare un messaggio chiaro: la partecipazione è benvenuta, ma non può trasformarsi in strumentalizzazione politica o disordine.

Con l’attenzione mediatica ancora puntata sull’accaduto, resta da vedere se D’Amico raccoglierà la provocazione oppure se i prossimi passi si consumeranno nelle sedi istituzionali e non più sui giornali. Di certo, il confronto tra i due protagonisti dello scontro non sembra destinato a spegnersi presto.


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