Il rito dei serpari di Cocullo ambisce a diventare patrimonio Unesco

08 Ottobre 2013   10:53  

Il Rito dei serpari e la Festa di San Domenico di Cocullo ha le carte in regola per candidarsi al riconoscimento come Patrimonio Immateriale dell'Umanità da parte dell'Unesco.

Si tratta, ora, di procedere alla "catalogazione" dell'evento, attraverso le "griglie" che l'Unesco ha disposto perchè la Festa cocullese possa essere accolta dal Governo italiano, cui spetta la presentazione della candidatura.

In questa "impresa" saranno impegnati fin da subito l'Amministrazione Comunale, l'Associazione Culturale Alfonso M. Di Nola e la Pro Loco del centro peligno, augurandosi che l'intero territorio la faccia sua e che la viva come una opportunità di visibilità e di crescita nell'ottica della realizzazione di uno sviluppo compatibile fondato sulla valorizzazione delle risorse culturali ed intellettuali del territorio stesso.

È questa la conclusione cui è giunto il convegno Ich Cocullo 2013, svoltosi nell'aula consiliare del Comune il 5 e 6 ottobre.

A discuterne studiosi, dottorandi, ricercatori e studenti di tutta Italia (Veneto, Lazio, Toscana, Umbria, Campania, Molise, oltre che Abruzzo). Tra questi i professori Lia Giancristofaro, anima dell'iniziativa, Pietro Clemente, Lauso Zagato, Alessandra Broccolini, Valentina Zingari, Adriana Gandolfi. Presenti anche Gabriele Desiderio, dell'Unpli; Ermanno De Pompeis, direttore del Museo delle Genti d'Abruzzo; Antonio Centi, Presidente dell'Anci Abruzzo; Giovanni D'Amico, vice presidente del Consiglio Regionale; Rosa Giammarco direttrice Apc di Sulmona, Sindaci dei comuni della devozione a San Domenico Abate. Il Convegno, poi, ha formalizzato altre due proposte. La realizzazione del "percorso della Devozione a San Domenico Abate", che coinvolge comuni di 4 regioni (Abruzzo, Lazio, Umbria e Molise). Il "percorso" metterà in rete iniziative già esistenti, con nuove opportunità, nell'ottica della promozione di un pezzo dell'Italia centrale interna e montana, ricca di vestigia storiche e di cultura popolare e devozionale.

La creazione di una griglia di "eccellenza della cultura popolare abruzzese", da finanziare da parte della Regione nell'ambito della finanziaria regionale 2014. La proposta, avanzata dal vice presidente D'Amico, sarà formalizzata nelle prossime settimane, in modo da garantire il riconoscimento a tali eccellenze e l'appannaggio finanziario necessario per la loro crescita e la loro durata nel tempo.

 


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