Il silenzio assordante al Comune dell'Aquila

18 Febbraio 2011   15:16  

Fanno rumore le inchieste recentissime che hanno investito l’amministrazione comunale dell’Aquila. Ma fa ancora più rumore il silenzio della politica. Non sto a ripetere i nomi e le accuse mosse, tanto già sapete tutto. Premetto che io scrivo per un quotidiano, La Discussione (che dà il nome anche a questa rubrica), che fa del “garantismo” un valore culturale, dunque lungi da noi l’invocare giudizi sommari, o inneggiare ai tintinnar di manette. Tuttavia delle considerazioni politiche devono essere fatte.

Le inchieste muovono su fatti legati all’amministrare, quindi quantomeno bisogna affrontare il problema nelle sedi istituzionali (o vale solo per B. l’etica pubblica?!), invece no, tutti a bocche cucite. Si può capire (ma non giustificare) che la maggioranza non abbia “interesse” ad affrontare il problema politicamente, ma l’opposizione? Viene un sospetto (fondatissimo) che, più che per motivi di “garantismo”, ci siano delle “combutte” da destra a manca che portano a far finta che nulla è accaduto, temendo che possa venir giù tutto l’ambaradan comunale. E’ come la fiaba del re nudo, tutti lo vedono, nessuno lo dice. Proviamo un attimo ad immaginare se il sindaco era magari Biagio Tempesta: cosa avrebbero combinato Massimo Cialente, Stefania Pezzopane e compagnia? Avrebbero gridato allo scandalo, presentato esposti e denunce, con scene da presa della Bastiglia, potete giurarci. Ma tant’è. L’opposizione finge di sfiduciare Massimo Cialente, e nemmeno vi riesce per gioco (ma che fine ha fatto la mozione?Inizio a credere che non sia mai stata nemmeno scritta).

Non è proprio un bel guardare…come spettacolino

 

Vincenzo Calvisi


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