Il sindacato Cospa Abruzzo, diffida il Parco Gran Sasso Laga per uso gabbie per cattura cinghial

23 Giugno 2014   09:59  

Ieri sera, il Cospa Abruzzo si è riunito per fare il punto della situazione sul problema cinghiali, dove hanno partecipato i referenti dei paesi interessati.

Nell’incontro hanno partecipato anche i cacciatori, che insieme agli agricoltori si è preso una decisione in attesa del termine ultimo di giovedì P/V, inizio attività di abbattimento selettivo.

Verrà inoltrata alla provincia e al parco Gran Sasso Monti della Laga, una diffida tramite il nostro legale. Il parco Gran Sasso Monti della Laga dopo le iniziative del posizionamento delle “gabbie illegali”, non ha catturato un animale, come lo scrivente aveva anticipato durante la riunione di Ofena. I danni però, si sono concentrati nei terreni non recintati all’interno dell’area parco e sono aumentati nelle aree limitrofe a causa delle concessioni rilasciate dal Parco al posizionamento delle recinzioni ad alcuni allevatori e agricoltori privilegiati. È ingiustificata e illecita l’azione del Parco nei confronti degli agricoltori ricadenti al di fuori dell’area protetta, i quali ingrassano i cinghiali che poi catturano i loro colleghi ricadenti nel parco ai quali è stato concesso sia l’utilizzo delle gabbie illegali che il posizionamento delle recinzioni sui loro terreni, permettendo a sua volta anche la vendita delle carni dei cinghiali catturati. Comunque viene girata la frittata, alla fine sono sempre i soliti ad essere favoriti, per i risarcimenti degli anni passati ed adesso per la vendita delle carni. È ora che la magistratura aquilana faccia chiarezza sui vari aspetti di tutta questa storia visto che dal nostro esposto ancora non ci sono stati esiti e si continua a vendere un bene dello stato, utilizzando delle gabbie illegali e fuori normativa per la sicurezza sul lavoro per favorire solo una parte di agricoltori, danno di altri, in barba alle leggi dello stato e della comunità europea.


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