Il suicidio di Giancarlo, operaio disoccupato in un Paese sottosviluppato

29 Ottobre 2013   10:22  

E' sempre più drammatico il problema della mancanza di lavoro in un paese incivile e sottosviluppato come L'Italia che non prevede per milioni e milioni di cittadini nessuna tutela in caso di disoccupazione, a differenza di quello che avviene con il reddito minimo garantito in quasi tutti gli altri paesi europei.

A togliersi la vita è questa volta Giancarlo Persia, 47 anni di Capistrello, operaio edile. Erano mesi che non trovava lavoro, a causa della pesante crisi che colpisce il settore edile nella Valle Roveto.

Aveva goduto dell'assistenza sociale del Comune, briciole che servono solo a lavare la coscienza di una classe politica impotente, non certo a Giancarlo per poter mantenere la sua famiglia.

E a quaranttasette anni, nonstante l'esperienza e la qualita professionale da tutti riconosciuta, Giancarlo si è trovato fuori dai giochi, troppo vecchio per essere assunto, visto che i pochi incentivi per le assunzioni sono riservate ai giovani. 

Da qui una pesante crisi depressiva e il drammatico epilogo in un momento di estremo sconforto. Il funerale è previsto oggi alle 15 nella chiesa di Sant'Antonio a Capistrello.

Giancarlo lascia la moglie Anna e le due figlie di 19 e 17 anni.

Commenta amareggiato il sindaco Antonino Lusi: ''E' un dramma per chi come noi è in prima fila e sa di non poter fare nulla. Il problema della carenza del lavoro peggiora sempre più, soprattutto nei paesi dove la struttura economica è molta fragile''.

E' importante ricordare a tal proposito che in Italia, dal 2012 ad oggi ci sono stati 165 suicidi per motivi economici, e nel primo semestre del 2013 il trend è in aumento. Sono infatti già 29 i suicidi tra i senza lavoro nei primi sei mesi del 2013 contro i 18 registrati nello stesso periodo lo scorso anno.

E purtroppo il numero dei suicidi non è destinato a diminuire perchè le persone senza lavoro hanno intanto superato in Italia quota 6 milioni.

La forza lavoro potenziale è all’11,4%, più di tre volte la media europea, del 3,6%.

Il  lavoro resta un sogno per sempre più persone soprattutto al Sud e tra i giovani: su 3.075.000 disoccupati «ufficiali», ovvero chi sta cercando attivamente un’occupazione ma non la trova, quasi la metà vivono nel Meridione, oltre la metà sono giovani tra i 15 e 34 anni.

E ancora: Il 10 per cento delle famiglie italiane, dati Istat-Coldiretti, non arriva a fine mese, mentre il 45 per cento non risparmia perche' riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi.  E il 37 per cento degli italiani e' stato costretto a chiedere aiuto economico per arrivare alla fine del mese ai genitori, il 14 per cento a parenti e il 4 per cento addirittura ai figli.

Solo il 14 per cento si e' rivolto a finanziarie o banche mentre l'8 per cento agli amici. Una situazione di fragilita' nazionale che si riflette necessariamente sui consumi e che quindi non puo' contribuire alla ripresa del sistema produttivo del Paese

Effetti collaterali dell'economicidio che le ottuse politiche liberiste imposte dai Banchieri di Bruxelles ed eseguite con solerzia dai governi delle larghe e supine intese.

 

 


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