Il toto-assessori impazza a Palazzo Margherita

14 Giugno 2007   14:44  
Accontentare tutti i partiti della nuova maggioranza al Comune dell´Aquila è difficile quanto comporre un puzzle con un numero quasi doppio delle tessere e per di più non combacianti tra loro. E´ questo l´enigma a cui è chiamato a cimentarsi il neo-sindaco Massimo Cialente, che entro sabato promette di varare la Giunta da presentare il 25 giugno in consiglio comunale. Una giunta cosi´composta: due assessori della Margherita, un assessore pesante all´Udeur, ovvero con carica da vice-sindaco, un assessore ciascuno a Ds, Rifondazione comunista, Italia dei valori, Socialisti Riformisti. Impegno per l´Aquila e Sdi dovranno optare o per un assessorato o per la presidenza del consiglio. Sarà dunque una giunta ad otto come promesso e, propone il sindaco "i soldi risparmiati in indennità e spese di gestione potrebbero essere utilizzati per evitare la chiusura dell´asilo comunale Casetta fantasia". Ma la sorte scolastica dei 63 bambini che frequentano l´asilo, non sembra intenerire il cuore dei segretari dei partiti di maggioranza. Nella parte del più duro di tutti ancora una volta il segretario della Margherita Antonio Verini che, minacciando la crisi prima ancora che il governo abbia inizio, batte i pugni sul tavolo e pretende due assessorati, la carica da vicesindaco e almeno una presidenza di una Spa comunale. Da vedere se si accontenterà della più modesta offerta di Cialente. Malumori anche tra i Ds: molti non ritengono giusto che il primo partito della maggioranza si debba accontentare di un solo assessorato, sacrificandosi per il bene e per gli appetiti della composita coalizione. I Comunisti Italiani, che rischiano l´esclusione dall´esecutivo, chiedono pari dignità, ovvero un assessorato o almeno una presidenza di una Spa. A complicare il quadro sono i veti incrociati che gravano sui nomi dei papabili componenti di Giunta: Anna Maria Ximenes, indicata come sicura assessora ds alla cultura, non è gradita a Margherita e Udeur. La candidatura di David Filieri, come assessore dei Socialisti riformisti, desta perplessità trasversali per il suo passato politico nel centrodestra. Nello Sdi ambiscono ad un posto in giunta Vincenzo Rivera, giovane leva e primo degli eletti, pupillo di Ottaviano del Turco, e Alfredo Moroni, consigliere comunale di lunga esperienza. Infine bisogna tener conto dei partiti come Dc e Verdi che non hanno eletto consiglieri, ma chiedono che sia riconosciuto il ruolo determinante che hanno avuto per la vittoria del centrosinistra al primo turno. A conti fatti, insomma, solo una giunta a 12-14 assessori garantirebbe all´appassionante telenovelas un lieto fine con tutti i protagonisti felici e accomodati. La riduzione promessa delle Spa comunali e il taglio dei relativi consigli di amministrazione riducono ulteriormente il margine di manovra del sindaco, ovvero il budget di poltrone e stipendi utili a non chiedere sacrifici ai partiti, manco fossero pensionati con la minima o lavoratori precari a progetto. Tra un colloquio e l´altro con gli emissari del partiti, il sindaco Cialente ha provveduto a far dipingere le pareti del suo ufficio di color crema. La sala del punto di ascolto è stata tinteggiata con un color pesca molto trendy, la segreteria è più luminosa grazie ad un giallo che esprime rinnovamento e speranza nel futuro. Visto da fuori però Palazzo Margherita appare grigio e polveroso come sempre. FT

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