Il web e i "ribelli": Albore Mascia fra l'incudine e il martello

Catoniani e teodoriani tornano a chiedere rimpasto

16 Giugno 2010   10:44  

Sembra non avere pace Luigi Albore Mascia, da appena un anno insediatosi come sindaco a palazzo di Città.
Dodici mesi di tira e molla con gli alleati, con sforzi non indifferenti per tenere a bada quelli più irrequieti, vedi catoniani e teodoriani. Proprio loro, in consiglio rappresentati rispettivamente da Adele Caroli, Nico Lerri, Livio Karinucci e Massimiliano Pignoli, tornano ora a chiedere l'azzeramento della giunta. È un esecutivo da rifare, dicono, criticano la giunta e invitano il sindaco a riflettere sulla ribellione in atto in città.

Come se non bastasse, ci si è messa anche la rete, dove i pescaresi si sbizzarriscono a dare giudizi negativi dell'amministrazione di centrodestra.

C'è chi racconta che, durante la campagna elettorale per le comunali, i gestori di un bar risposero a Franco Marini, che era entrato nel locale insieme al candidato del centrosinistra Alessandrini, che finchè c'era Luciano (D'Alfonso, ndr) potevano anche votare a sinistra, ma sennò...
Evidente termometro di quello che ha rappresentato il predecessore di Mascia per la città, che ora fa evidentemente fatica a riconoscersi in una giunta instabile e sotto il continuo scacco di una manciata di consiglieri che neanche comprometterebbe, in termini di numeri, la maggioranza consiliare.

Il quotidiano Il Centro, che ha lanciato un sondaggio sull'operato dell'amministrazione fra i suoi lettori, ha raccolto una sonora bocciatura fra i cittadini.
Certo, nessun valore statistico, ma segno dell'insoddisfazione diffusa che regna nel capoluogo adriatico.


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