Imposte locali, a Pescara sarà stangata: passa pacchetto con aliquote ai massimali

Notizie senz'altro poco felici, quelle che giungono dagli scranni del Comune ai contribuenti pescaresi, che nei prossimi mesi saranno chiamati ad un vero e proprio salasso fiscale.

Nella serata di ieri, al termine della seduta del consiglio, dopo molti dibattimenti è infatti stato approvato il pacchetto finanziario con le aliquote ai massimali per le imposte locali proposto dall'amministrazione, passato con 18 voti favorevoli del centrosinistra e 9 contrari del centrodestra.

Al via, dunque, ad una manovra che assumerà i contorni di una autentica stangata: previsti, rispettivamente, 10.400.000 euro di gettito di Tasi (imposta sui servizi indivisibili) e 2.300.000 euro di Imu. In questo caso, l'aliquota per la prima casa passerà al 3 per mille, con possibilità di detrazione di 100 euro per tutte le abitazioni principali, oltre a quella di 200 euro per alcune tipologie di abitazioni (A1, A8 e A9) e per gli immobili di edilizia residenziale pubblica.

Respinti, dunque, tutti i tentativi dell'opposizione di contenere la manovra, bollati dal vice sindaco Enzo Del Vecchio come "un pout-pourri di demagogia politica ed irresponsabilità", tra cui la proposta del centrodestra di razionalizzazione delle spese correnti per 3.623.000 euro, che la maggioranza ha definito parte di "un pacchetto insopprimibile", e l'emendamento proposto dal M5S per l'azzeramento delle indennità di sindaco, consiglieri e assessori e una serie di tagli lineari su 495 voci attinte dal piano economico di gestione.

"Si tratta di una vergognosa forzatura", il caustico commento del capogruppo FI Marcello Antonelli, mentre secondo l'omologo Ncd Guerino Testa "i cittadini sono stati condannati". Non si è fatta attendere la replica dell'assessore al Bilancio Bruno Sammassimo: "I tagli proposti sono la somma delle disponibilità fino a fine anno, senza tenere conto del fatto che ci sono contratti da rispettare".