Imprenditori abruzzesi a rischio suicidio

29 Maggio 2014   10:34  

E’ un dramma che si ripete. È una solitudine che logora giorno dopo giorno. Elio Bartolomucci, 52 anni, titolare di una piccola impresa è stato ritrovato morto suicida.

La crisi. Le banche.

Così come non ce l’ha fatta il giornalaio di Catignano Gianni Marcotullio.

Oggi un imprenditore di Montesilvano ha lasciato un messaggio su una pagina Facebook:

Non riusciamo ad andare avanti, alcuni eventi negativi, mi hanno fermato con la nuova attività di ambulante, avevo incominciato da poco questa cosa. Mi è venuta una forma di depressione che a volte mi trattiene al letto. Ho paura che vada male, io non voglio perdere la dignità ne la casa, sono due cose a cui tengo molto, o sarà la fine per me, ormai sono 3 anni che stiamo in condizioni precarie. Stò cercando di non sprofondare nel buco della depressione”.

E’ un limite sottile quello che ti porta a pensare al gesto estremo, se lo varchi non torni più indietro. Invece Daniele Vignandel ce l’ha fatta è riuscito a ritrovare l’amore per se stesso e l’ha testimoniato per il libro “Imprenditori suicidi”:

Tutto inizia se ti accorgi che non riesci a far fronte al tuo fido e "sforando" di continuo ti vengono addebitati costi allucinanti e chieste sempre maggiori garanzie per poi sfociare nel classico: «Ok dobbiamo appianare tutto il debito o procediamo al fallimento... »

Arrivati a questo punto, veramente non sai che fare. Lo sconquasso che si crea a casa diventa terribile se la situazione con la tua compagna era già difficile, e se, come nel mio caso, hai un bambino "diverso" da aiutare, la frattura diventa insanabile. Eppure devi rimanere lucido per tuo figlio che non può difendersi, per il senso del dovere che deve esserci in ognuno di noi e per l'istinto di sopravvivenza che ti prende. Il percorso che ti porta al pensiero del suicidio non è immediato, ma se il credito si chiude inizia un'agonia impressionante. Ogni giorno hai il terrore di rispondere al telefono, il postino è un incubo e se lavori sempre meno, ti senti rinchiudere la vita in una prigione senza sbarre. Più crudele di tutto ciò c’è l'indifferenza di chi ha lavorato con te e ora ti azzanna senza pietà, anzi, notando per primo le tue difficoltà. Questo è condensato in poche parole, ma è un percorso che dura anni, nel quale ti senti inutile, sbagliato, stupido ma soprattutto non riesci ad essere lucido per trovare soluzioni che non ci sono fino al punto di dire: voglio dormire e non svegliarmi più. Lo fai senza pensare alla morte in sé, ma è solo il desiderio di dormire dopo anni di sonno mancato, sorrisi spenti, vita senza futuro per te e per tuo figlio. Vedi la scatola e dici.... ma sì, mi addormento e non ci penso più. La mia fortuna è stata la foto di mio figlio sorridente e un nuovo amore appena sbocciato con una donna che mi ha fatto capire che si ama anche se il futuro è disastroso. Tutto questo mi ha fatto reagire alla stupidaggine appena fatta ed ho vomitato ciò che speravo mi desse la pace. Ma questa era una pace vile e senza orgoglio che non mi appartiene e con presunzione posso dire che le difficoltà continuano, ma io non cedo a questo modello di società senza cuore nè umanità”

In Abruzzo esiste una rete di psicologi che hanno aderito al progetto Terraferma, offrono assistenza gratuita ad imprenditori che si sentono soli, gli psicologi che ne fanno parte sono: Gabriele Paolini per Pescara, Daniele La Licata per Teramo e Di Giuseppe Graziella per Avezzano.

Samanta Di Persio

 


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