Imprenditoria martoriata dalla crisi: fallimenti triplicati negli ultimi cinque anni

15 Ottobre 2013   10:38  

La crisi, é ben noto, non ha risparmiato praticamente alcun settore dell'economia, inclusi quelli un tempo considerati tra gli investimenti di gran lunga più sicuri.

Può ben dirlo Angelo Zaccagnini, magistrato, curatore fallimentare presso il Tribunale di Pescara, che ha ammesso di non essersi mai dovuto occupare di tanti fallimenti di piccoli e grandi imprenditori come negli ultimi due o tre anni, in un clima di confusione che spesso porta al rischio di un vero e proprio scambio dei ruoli.

"Sempre più spesso, al giudice vengono chieste risposte che dovrebbe dare la politica ", ha spiegato Zaccagnini, convinto che "si tratta di una guerra tra poveri, in cui a rimetterci é il  creditore, poiché il debitore non é in grado di pagare. L'esasperazione é tale da portare a recuperare anche cifre irrisorie".

Per dirla in cifre, negli ultimi cinque anni i fallimenti di aziende si sono triplicati, dai 42 registrati nel 2007 ai 122 del 2012, e sono veriginosamente aumentati anche i concordati preventivi, passati da 3 a 58 in meno di un anno, in virtù soprattutto del fatto che non prevedono pignoramenti, sequestri o ipoteche.

Una gran mole di lavoro in più, insomma, per i giudici, ma Zaccagnini ha espresso la propria speranza che "gli imprenditori sappiano trovare il modo di risollevare l'economia, magari avvalendosi di bravi collaboratori in grado di saper sfruttare al meglio le risorse che ci sono".


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