Le imprese manifatturiere in rete risultano piu’ competitive: lo dice il secondo osservatorio Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano sulle reti d’impresa. Infatti sono le piu’ presenti all’estero con attivita’ di export (45% contro il 25,2% dei competitor non in rete) e partecipazioni estere (9,7% contro 3,9%) e hanno una maggiore propensione a brevettare (14,8% contro 5,3%). A partire dalla seconda meta’ del 2011 si e’ assistito a una forte accelerazione dei contratti di rete, che sono passati da 79 del giugno del 2011 a 441 a fine giugno 2012, per un totale di 2.323 aziende (circa meta’ sono micro-imprese, per il resto sono piccole e medie).Le imprese di rete si concentrano soprattutto in Lombardia (507), Toscana (405) ed Emilia Romagna (circa 230). Si tratta soprattutto di imprese dei servizi (44,5%) e dell’industria in senso stretto (35%), ma anche delle costruzioni (11,1%) e dell’agribusiness (9,3%).
Un’indagine del gruppo Intesa-Sanpaolo presso 281 imprese di rete ha rivelato che i principali obiettivi delle reti sono sinergie, efficienza produttiva, promozione, distribuzione e innovazione. Per realizzarli le aziende investono in innovazione, promozione, marketing e potenziamento della struttura commerciale.
Tre imprese su quattro dichiarano di poter raggiungere gli obiettivi indicati e migliorare le loro performance reddituali e di crescita grazie alla rete. La presenza di un’azienda capofila (un terzo dei casi circa) rafforza e rende piu’ efficace il contratto di rete, in quanto eleva la probabilita’ di migliorare la redditivita’ e di aumentare il fatturato.