Imprese, incentivo all'esodo: riconosciuto il diritto al rimborso delle trattenute

07 Giugno 2012   10:27  

La Commissione Tributaria Regionale dell'Aquila ha riconosciuto, in appello, il diritto all'applicazione della tassazione agevolata sulle somme ricevute dai lavoratori come incentivo all'esodo.

Il provvedimento riguarda, in particolare, i lavoratori di sesso maschile e di eta' compresa tra i 50 e i 55 anni, che tra il 2000 e il 2005 hanno aderito alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro. All'Aquila si sono rivolti alla Fim-Cisl una sessantina di lavoratori, assistiti dal legale Tiziana Ruzza, del foro dell'Aquila, che ha vinto il ricorso in appello. "Tale sentenza", spiegano Paolo Sangermano, segretario generale Cisl della provincia dell'Aquila e Gino Mattuccilli, segretario Fim-Cisl dell'Aquila, "riflette l'orientamento della Corte di Giustizia Europea che, attraverso successive sentenze, ha esteso anche agli uomini la tassazione agevolata, inizialmente riservata solo alle donne e agli uomini oltre i 55 anni di eta'.

Per effetto di tale sentenza ai 60 lavoratori che hanno presentato ricorso tramite la Fim-Cisl spettera' il rimborso, da parte dell'Agenzia delle entrate, del 50 per cento delle trattenute effettuate sulle somme erogate al momento del pagamento dell'incentivo all'esodo, oltre agli interessi". Somme che vanno dai 3mila agli 8mila euro, secondo l'incentivo percepito. "Il provvedimento interessa", concludono Sangermano e Mattuccilli, "lavoratori di varie aziende che sono andati in prepensionamento tra il 2000 e il 2005 e che hanno avuto una tassazione del 23 per cento sull'incentivo, a fronte delle donne alle quali, secondo la normativa vigente, e' stata applicata una tassazione dell'11,5%. Si tratta di un risultato apprezzabile, conseguito dalla Cisl che ha assistito i ricorrenti tramite l'ufficio legale". 


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