In Finanziaria 9,6 miliardi di tagli per enti locali. Regioni sul piede di guerra

30 Giugno 2011   15:19  

Slitta alla prossima settimana l'incontro tra governo e regioni sulla manovra. Lo ha annunciato il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, uscendo dalla riunione della conferenza delle regioni.

Intanto il presidente della conferenza delle regioni, Vasco Errani, si e' detto "molto preoccupato" perche' "nella manovra non ci sono iniziative per la crescita ma scelte pesantissime per le regioni".

Errani e' stato ricevuto a Palazzo Chigi dove si e' tenuto un tavolo sull'emergenza rifiuti in Campania. Presenti il premier, Silvio Berlusconi, i ministri Calderoli, Prestigiacomo e Fitto.

Secondo una versione aggiornata della bozza della manovra, gli enti locali contribuiranno per 9,6 miliardi.

In particolare, le regioni ordinarie con 800 milioni nel 2013 e 1,6 miliardi nel 2014, le regioni a statuto speciale con 1 miliardo nel 2013 e 2 miliardi nel 2014.

I tagli ai comuni valgono 3 miliardi nel biennio: 1 miliardo nel 2013 e 2 miliardi nel 2014. Le province contribuiranno con 400 milioni nel 2013 e 800 milioni nel 2014.

'' Da quanto sappiamo il provvedimento sulla manovra di bilancio è per noi molto preoccupante perchè non prevede iniziative per la crescita e fissa scelte pesantissime per la possibilità di erogare i servizi - afferma Erani - Per quanto riguarda i ticket sanitari abbiamo già dimostrato come una loro possibile adozione possa creare problemi seri al sistema sanitario nazionale e ai cittadini.

Ma di questo - ha aggiunto - parleremo con il governo la prossima settimana. In ogni caso, ha tenuto a sottolineare il leader delle Regioni, ''voglio ricordare che la legge 42 dichiara che sul fronte dell'impianto delle politiche federali ogni decisione pubblica deve essere condivisa. E invece ancora una volta così non sarà''.

Le Regioni, ha spiegato ancora Errani, ''sono pronte a fare ogni sforzo per aiutare il paese in un momento così difficile, ma vogliamo dire con chiarezza ai cittadini che sul trasporto pubblico locale e sugli altri servizi essenziali la Repubblica deve essere pronta a garantire in ogni suo aspetto queste necessità. Spero bene che a questo punto - ha aggiunto Errani - nessuno metta in discussione la sostenibilità dei servizi''.

Queste altre misure contenute per ora nella bozza di finanziaria:

FATTURA IVA SEMPLIFICATA
Per le attività commerciali al minuto arriva la «fattura Iva semplificata», che può essere emessa «mediante gli apparecchi misuratori fiscali». È quanto si legge nella nuova bozza della manovra. Da quanto si evince si tratterebbe di una specie di scontrino parlante.

SANATORIA PER TITOLARI DI PARTITA IVA
Novanta giorni di tempo, a partire dall'entrata in vigore del decreto, per mettersi in regola pagando la «sanzione minima» nei caso in cui «i titolari di partita Iva, sebbene obbligati, non abbiano tempestivamente presentato la dichiarazione di cessazione di attività». La «sanatoria» è tra le norme contenute nella nuova bozza di manovra oggi all'esame del consiglio dei ministri.

FISCO, INDAGINI POTENZIATE
Le indagini finanziarie, lo strumento attraverso il quale il fisco può chiedere dati a banche e poste ai fini della lotta all'evasione fiscale, vengono potenziate. La manovra, secondo quanto si legge in una misura della bozza, «amplia la platea dei soggetti destinatari delle richieste di indagini finanziarie alle società ed enti di assicurazione, consentendo agli uffici di acquisire da tali società, esclusivamente in via telematica, dati e notizie su attività di natura finanziaria».

LIBERALIZZATI ORARI APERTURE NEGOZI
Liberalizzazione di orari e giorni di apertura per gli esercizi commerciali nelle città turistiche. È contenuta anche questa misura nella bozza della manovra che oggi approda a Palazzo Chigi, secondo quanto anticipato dal Foglio che descrive l'idea del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla. «In queste settimane - si legge sul quotidiano diretto da Giuliano Ferrara -, secondo la ricostruzione del Foglio, proprio dal dicastero per il Turismo sarebbe partito il pressing per la norma 'libera-commercianti' che entrerebbe in vigore per quei soli esercizi 'ubicati nei comuni di interesse turistico e nelle città d'arte'. Anche se nell'esecutivo già si auspica che un futuro effetto emulazione possa ampliare la portata del provvedimento». Una possibilità «per sciogliere i lacci e lacciuoli imposti fuori da Roma» potrebbe essere, secondo quanto «ammettono fonti dell'esecutivo», «quella di ripartire dalle lenzuolate liberalizzatrici di Pier Luigi Bersani».

SANATORIA SULLE LITI FISCALI
Entra in manovra anche una mini-sanatoria per le liti fiscali di importo inferiore ai 20.000 euro. Nella bozza del provvedimento che oggi approda a Palazzo Chigi è infatto prevista una norma sul Contenzioso tributario finalizzata a «ridurre il numero delle pendenze giudiziarie e quindi a concentrare gli impegni amministrativi e le risorse sulla proficua e spedita gestione del procedimento». La disposizione - così come riportato oggi nel titolo di apertura del quotidiano economico Il Sole 24 Ore - riguarda le liti pendenti al primo maggio 2011 di importo «non superiore a 20.000 euro in cui è parte l'Agenzia delle Entrate». È escluso quindi il contenzioso nei confronti delle altre agenzie (dalle Dogane al Territorio). Viene stabilito che queste «possono essere definite, a domanda del soggetto che ha proposto l'atto introduttivo del giudizio» e l'importo da pagare è quanto previsto dalla finanziaria del 2003 che, all'interno delle molte tipologie di condono introdotte durante l'esame parlamentare, prevedeva anche quella sulle liti tributarie pendenti. In particolare, ora come allora, è previsto che gli importi da pagare siano: 150 euro fino a 2.000 euro, il 10% da 2.000 a 20.000 euro se nel primo giudizio ha vinto il contribuente, il 30% se si è ancora al primo grado di giudizio, il 50% se il primo «round» ha visto prevalere l'amministrazione finanziaria. Le somme - è scritto nella bozza - va versata «entro il 30 novembre 2011 in unica soluzione». Dalla sanatoria sono comunque escluse espressamente le somme relative al «recupero di aiuti di Stato illegittimi».


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