In arrivo una legge regionale sulla montagna

02 Marzo 2012   20:08  

Una legge regionale sulla montagna in grado di riconoscere il Sistema Montagna come elemento di riferimento dello sviluppo regionale. L’ha annunciata l’assessore agli Enti locali, Carlo Masci, nel suo intervento al convegno «Come cento piccole capitali dei monti» che si è svolto presso la sala conferenze dell’Abbazia Celestiniana a Sulmona. Alla presenza di sindaci, amministratori pubblici dei comuni montani e del vicepresidente del Consiglio, Giovanni D’Amico, l’assessore Masci ha annunciato che «a breve la Giunta regionale licenzierà un disegno di riordino della governance della montagna che presenterà al Consiglio regionale per la discussione e approvazione». Nel suo intervento, Masci ha anche illustrato le linee guida della nuova legge regionale che «avrà come punti di riferimento lo sviluppo sostenibile della montagna e una precisa e specifica attività di programmazione con il compito principale di migliorare la qualità della vita evitando in questo modo il fenomeno dello spopolamento dei territori stessi». «Anche i comuni montani – ha aggiunto Masci – sembrano camminare con una doppia velocità: una prodotta dagli effetti economicamente positivi di centri a forte vocazione turistica, l’altra riferita a comuni più emarginati, ma custodi delle tradizioni più genuine e forti della nostra cultura». Nelle intenzioni dell’assessore Masci, la nuova legge regionale sulla montagna avrà «un Piano regionale della montagna che verrà discusso e approvato ogni anno dal Consiglio regionale e che dovrà indicare i criteri e gli obiettivi dei territori montani e una Programmazione attuativa che verrà invece approvata dalla Giunta regionale che dovrà individuare annualmente i progetti da finanziare e portare avanti sul territorio». Accanto poi a queste attività normativa e programmatoria, c’è un passaggio consultivo con la previsione, ha spiegato Masci, «della Consulta della montagna, composta dai rappresentanti dei territori alla quale dovranno essere poste all’attenzione tutte le necessità e le esigenze che arrivano dai territori montani». La nuova legge sulla montagna, inoltre, «dovrà comunque rafforzare la pratica dell’associazionismo dei piccoli comuni, in ossequio anche ad una tendenza del legislatore nazionale, e favorire l’aggregazione sociale». Le risorse «ci saranno – ha concluso Carlo Masci – ma questa volta per evitare inutili dispersioni sarà predisposta una cabina di regia con il compito di valutare la consistenza del progetto stesso».


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