In tre mesi scomparse oltre mille aziende

28 Maggio 2012   23:39  

Calo, ad aprile di quest’anno, della cassa integrazione ordinaria e straordinaria e crescita di quella in deroga; diminuzione, seppur lieve, tra il 2011 e il 2012, degli interventi a sostegno dell’occupazione; previsione, per quest’anno, di un calo del Pil del 2%; elevata mortalità delle imprese. A scattare la fotografia dell’economia abruzzese è la Cisl regionale che, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, ha diffuso i dati più recenti. In particolare, ad aprile di quest’anno, sono 1.179.541 le ore di cig ordinaria (1.327.090 a marzo; -11,1% rispetto allo stesso mese del 2011), 561.781 quelle di cig straordinaria (819.572 a marzo; -31,4%) e 479.712 quelle di cig in deroga (289.374 a marzo; +65,7%), per un totale di 2.221.034 ore (2.436.036 a marzo) ed una variazione del -8,8% rispetto ad aprile 2011. Nei primi tre mesi del 2012 sono stati 37.485 i beneficiari di interventi a sostegno dell’occupazione, pari allo 0,2% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (37.577 interventi). 11.721 i beneficiari di cassa integrazione, ovvero il 25,6% in meno rispetto ai 15.748 dello scorso anno. 6.592 i casi di indennità di mobilità (5.954 nel 2011, +10,7%) e 19.172 i beneficiari di disoccupazione non agricola (14.548 nel 2011, + 20,8%). Sempre nel primo trimestre dell’anno, inoltre, è significativa la mortalità delle imprese: il saldo tra iscrizioni e cancellazioni è pari a -1.216. Ogni 10mila imprese operative, sono stati 5,4, in media, i fallimenti.
«La situazione economica abruzzese è drammatica: tutti gli indicatori, ad eccezione dell’export, dimostrano come la nostra regione sia in piena fase recessiva. È necessario porre grande attenzione nell’alimentare la fiaccola della fiducia». Lo ha affermato il segretario della Cisl Abruzzo, Maurizio Spina, che, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, ha analizzato, assieme all’economista Giuseppe Mauro, la situazione della regione, avanzando una serie di proposte. In particolare, il sindacalista, sottolineando la necessità di un «impegno straordinario», ha illustrato le iniziative che a suo parere andrebbero portate avanti in tempi rapidi: «una riunione straordinaria del Patto per lo sviluppo – ha detto – per chiarire quali siano le risorse comunitarie e dei fondi Fas disponibili ed i relativi tempi di attivazione». «È necessario attivare un’azione comune con i parlamentari – ha aggiunto Spina – per la modifica dei decreti sullo sblocco dei crediti della pubblica amministrazione. Andrebbe inoltre istituita una ‘task-forcè per l’apertura dei cantieri all’Aquila con il ministro Barca, prevedendo l’attivazione delle risorse ‘de minimis’ per le piccole e medie imprese. È fondamentale – ha proseguito – adottare un programma straordinario per l’occupazione, a partire da quella giovanile, attraverso l’apprendistato, con incentivi alle imprese anche dagli enti locali» Altre proposte avanzate dalla Cisl sono «il censimento e lo sblocco delle opere pubbliche ferme» ed una sessione straordinaria del Consiglio regionale «per approvare le leggi che possono aiutare l’economia a ripartire, iniziando da quella sullo sviluppo economico regionale». Spina ha inoltre sottolineato la necessità di «sostenere i Poli di innovazione», di «potenziare le Reti d’impresa», di «procedere sulla strada delle riforme» e di promuovere la lotta agli sprechi, alle inefficienze e all’evasione fiscale. «In Abruzzo – ha sottolineato Mauro – spiccano contestualmente tre elementi: recessione, crisi finanziaria e mancanza di crescita. La sensazione è che siamo andati incontro ad un»austerità distruttivà, che ha avvitato il sistema dell’economia regionale. Siamo di fronte ad una crisi non soltanto congiunturale, ma anche strutturale, che ha alla base due elementi: la caduta della domanda interna e la scarsa competitività del territorio«. »Dobbiamo necessariamente costruire le priorità del sistema – ha aggiunto l’economista – verificare le risorse a disposizione e capire quali siano le vere aree di crisi. Le prospettive sono due: internazionalizzazione e capitale umano. Nell’immediato c’è l’esigenza di allentare la morsa del pessimismo. Immettere sul mercato tutte le risorse disponibili significherebbe allentare l’emarginazione delle imprese. È inoltre necessario creare un circolo virtuoso con il sistema bancario – ha concluso Mauro -, potenziando i confidi«


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