Inaugurazione anno giudiziario: riforme e proteste

Inaugurazione anno giudiziario

30 Gennaio 2010   13:20  

"Riformare la giustizia e' un dovere verso i cittadini e verso i nostri figli a cui dobbiamo garantire una giustizia equilibrata, efficiente e seria"Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario a L'Aquila. Una necessità che anche Giovanni Canzio presidente della Corte di Appello dell'Aquila ha più volte sottolineato nella relazione annuale. Restano le distanze su cosa venga inteso per riforma, in particolare su temi controversi come il processo breve. Da qui la protesta pacata ma ferma dei rappresentanti dell'Associazione nazionale magistrati, che hanno assistito alla cerimonia con il testo della Costituzione italiana. Camillo Romandini segretario regionale Anm ha spiegato che i magistrati non hanno abbandonato l'aula per rispetto del ruolo istituzionale ricoperto dal ministro Alfano, però ha ammonito: si a vere riforme, ma basta insulti e aggressioni ai magistrati da parte di esponenti politici, con riferimento in particolare agli attacchi subiti dai magistrati di Pescara impegnati nell'inchiesta di Sanitopoli che vede coinvolto l'ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco. Nel suo intervento Giovanni Canzio si è poi soffermato sull'impegno che la magistratura dovrà spendere per contrastare le infiltrazioni mafiose nei ricchissimi appalti della ricostruzione aquilana, azione che ha come strumenti la rintracciabilità' dei flussi finanziari, l'accesso ai cantieri, lo scambio di informazioni. Altro fronte caldo nel cratere sismico sono poi le inchieste sui crolli, circa 200, per i reati di disastro omicidio colposo. Il procuratore Alfredo Rossini ha assicurato che la procura chiuderà' le indagini nei tempi previsti anche dall'eventuale entrata in vigore delle norme sul processo breve. Ma i genitori delle vittime dei crolli non ne sono per nulla convinti, e così, tenuti a debita distanza dalla Caserma della Guardia di Finanza, hanno inscenato una protesta, ''perché – spiegano - temiamo che con il processo breve i nostri morti non avranno giustizia, e tutto si concluderà con un vergognoso colpo di spugna.

La cronaca

DA NORD A SUD LA PROTESTA DEI MAGISTRATI
La toga sulle spalle, una copia della Costituzione tra le mani, fuori dall'aula quando a prendere la parola era il rappresentante del governo. Questo il "copione" della protesta organizzata dall'Associazione nazionale magistrati in occasione delle cerimonie di apertura dell'anno giudiziario: copione rispettato praticamente in tutte le 26 corti d'appello, con le eccezioni di Catanzaro e Messina. Nel mirino delle toghe, le ultime riforme promosse dalla maggioranza di governo, in particolare quella sul cosiddetto "processo breve", accusato di essere "un colpo di spugna", "una tagliola", capace di pregiudicare processi attesi come quello per la strage di Viareggio. Gravi carenze d'organico, spazi inadeguati, tecnologie obsolete, fondi drammaticamente insufficienti: da nord a sud, sono riecheggiate un po' ovunque le stesse lamentele. "Il personale amministrativo e' stremato dall'enorme mole del lavoro svolto", ha ricordato il presidente della Corte d'appello di Roma, Giorgio Santacroce. "Le riforme? Prima le risorse", ha rivendicato il suo collega di Catania, Guido Marletta. "Quando lo Stato fa durare i processi piu' di vent'anni e' giusto che paghi caro e salato", ha ammesso quello di Torino, Mario Barbuto. La "due giorni" (ieri la cerimonia in Cassazione) e' servita anche a fare il punto su alcune situazioni preoccupanti: l'aumento del numero dei morti sul lavoro nella capitale e delle violenze sessuali in Abruzzo, il boom di rapine ed estorsioni a Palermo, l'incremento di tutti i reati a Catanzaro, soprattutto le infiltrazioni della criminalita' organizzata al nord e al centro. "Noi non intendiamo piegarci alla logica della conservazione", ha spiegato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ha partecipato alla cerimonia a L'Aquila. "Riformare la giustizia serve all'Italia intera. Non intendiamo sottrarci a questa sfida", ha garantito, annunciando un "piano straordinario" per lo smaltimento dell'arretrato civile: sono 5,6 milioni i giudizi civili pendenti, "uno zaino di piombo che bisogna assolutamente smaltire". "Occorre normalizzare il rapporto tra politica e giustizia perche' e' sempre conflittuale", ha detto a Firenze Nicola Mancino, vicepresidente del Csm: "fa bene al paese se c'e' un colloquio. Mi auguro che quest'anno sebbene attraversato da polemiche faccia riflettere tutti gli operatori. C'e' bisogno di uno sforzo straordinario che, nonostante le difficolta' finanziarie, ci auguriamo venga fatto dal governo".

INCHIESTA CROLLI: PARLA L'AVVOCATO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME. ALFANO DISTRATTO...
Simona Giannangeli, avvocato del comitato delle vittime, ha detto: "Il processo breve ci allarma e inquieta. Il terremoto ha avuto 308 vittime, sia fatta luce sulle responsabilità umane. Il nostro dolore non può essere relegato nella sfera privata e dimenticato". Ha poi letto una mail di Davide Centofanti, ragazzo morto nella Casa dello Studente la cui zia è la promotrice del comitato. Alla fine il ministro Alfano ha applaudito anche se durante l'intervento della donna ha mandato molti messaggi con il cellulare.

TERREMOTO;CANZIO, INCHIESTE MERITANO ATTENZIONE

"Meritano attenzione gli sviluppi delle inchieste (circa 200) promosse a seguito dei crolli e dei gravi danneggiamenti che avevano provocato la morte o il ferimento delle persone (con particolare riguardo alla Casa dello Studente al Convitto Nazionale, alla Facolta' di Ingegneria ed a talune palazzine del centro storico) per i reati di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose conseguenti ad eventuali violazioni di regole tecniche di costruzione o di norme antisismiche". Lo ha detto il presidente della Corte di Appello dellL'Aquila, Giovanni Canzio, nell'illustrare la relazione sull'amministrazione della giustizia nel distretto della Corte di Appello dell'Aquila nell'apertura dell'Anno Giudiziario. "Orbene - ha proseguito Canzio - l'idoneita' probatoria degli elementi acquisiti a sostegno delle diverse ipotesi accusatorie (essenzialmente perizie tecniche circa le cause o concause dei crolli e dei danneggiamenti) finora noti solo attraverso la diffusione di notizie di stampa, sara' verosimilmente, ben presto, sottoposta al vaglio della giurisdizione penale aquilana. Questa ne valutera' la fondatezza, ai fini dell'eventuale rinvio a giudizio degli indagati, con prontezza e serieta', nel contraddittorio fra le parti e con le garanzie di terzieta' ed imparzialita' del giudice. Sono inoltre avviate indagini - ha concluso Canzio - in collegamento con la Direzione Nazionale Antimafia, in vari procedimenti aperti per possibili infiltrazioni della criminalita' organizzata nei diversi cantieri per la ricostruzione o per lo smaltimento di macerie".

ANNO GIUDIZIARIO: GAFFE DI ALFANO, PRESIDENTE CORTE LO RIPRENDE

 "Caro ministro, l'anno giudiziario lo apre ancora il presidente della corte d'appello fino a quando non ci sara' la riforma". Cosi', un po' ironicamente, il presidente della corte d'appello dell'Abruzzo, Giovanni Canzio, ha replicato al ministro della giustizia, Angelino Alfano, che al termine del suo intervento all'Aquila presso l'auditorium della guardia di finanza, aveva dichiarato aperto l'anno giudiziario

L'AQUILA, REATI CONTRO P.A. AL VAGLIO DEL GUP

Il presidente della Corte d'Appello dell'Aquila Giovanni Canzio nell'illustrare nel corso dell'apertura dell'anno giudiziario l'andamento dei reati contro la pubblica amministrazione in cui si segnala un progressivo aumento delle pendenze presso i tribunali di Pescara-Teramo-Vasto e una riduzione in quello dell'Aquila e Avezzano ha detto che "non pochi procedimenti sono in corso per reati contro la pubblica amministrazione davanti all'autorita' giudiziaria di Pescara che come e' noto hanno inciso profondamente sugli assetti amministrativi della Regione e del Comune e vedono coinvolti personaggi politici di rilievo. Va rimarcato che, essendosi praticamente chiusa la fase delle indagini preliminari, le gravi e numerose imputazioni formulate dagli organi dell'accusa saranno ben presto sottoposte alla verifica giurisdizionale del giudice per l'udienza preliminare".

ROSSINI, IN TRE ANNI CONCLUDEREMO LE INCHIESTE
Il procuratore capo della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini, ha assicurato i genitori degli studenti vittime del terremoto del 6 aprile, che la procura chiudera' le indagini nei tempi previsti anche dall'eventuale entrata in vigore delle norme sul processo breve. L'incontro con i familiari delle vittime e' avvenuto a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, alla quale partecipa il ministro della giustizia Angelino Alfano. Le inchieste in corso all'Aquila relative ai crolli determinatesi con il terremoto nelle strutture pubbliche e private sono duecento. "Il processo breve - ha poi spiegato Rossini - prevede che le indagini preliminari si concludano in tre anni. Noi ce la faremo anche se sui successivi gradi di giudizio noi non possiamo garantire niente. Comunque - ha concluso - non esprimiamo alcun giudizio definitivo sul processo breve poiche' non conosciamo ancora il testo definitivo e quindi aspettiamo per una valutazione definitiva".

PREFETTO NUOVO BARICENTRO CONTRO INFILTRAZIONI MAFIOSE

 Il presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Giovanni Canzio, nel parlare della prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione, nel corso dell'apertura dell'Anno Giudiziario, ha detto che: "il modello d'azione per prevenire le ingerenze della criminalita' organizzata negli appalti per la ricostruzione post-sismica per una somma di investimenti verosimilmente non inferiore a 15 miliardi di euro e per un tempo misurabile in termini di non pochi anni, pur lasciando sostanzialmente invariati gli ordinari poteri e competenze antimafia vede tuttavia nella figura del prefetto dell'Aquila il nuovo e originale 'baricentro' dell'azione di contrasto risultandone rafforzata la funzione di coordinamento e di indirizzo rispetto alla 'rete' dei diversi soggetti istituzionali coinvolti".
"Il prefetto - ha continuato Canzio - si avvale di appositi organismi di supporto e avvia le sue iniziative sulla scorta delle linee guida diramate dal Comitato di Coordinamento per l'Alta Sorveglianza sulle Grandi Opere. Il sistema speciale ha approntato delle linee guida destinate ad applicarsi a tutte le commesse per la ricostruzione, poggia su due architravi: il ricorso alle informazioni e gli accessi nei cantieri. Un altro strumento importante del sistema di prevenzione - ha detto ancora il presidente della Corte di Appello dell'Aquila - e' costituito dalla tracciabilita' dei flussi finanziari derivanti dagli appalti per la ricostruzione, insieme con il non ancora istituito elenco delle imprese oneste che dovrebbe sostituire l'opposto e tradizionale principio dell'elenco delle imprese destinatarie di interdittive antimafia. In tal senso l'istruttoria delle informazioni e' finalizzata a stabilire entro un termine ragionevolmente breve l'esistenza o meno di situazioni ostative a rilascio della certificazione antimafia; tutti i provvedimenti e le notizie di rilievo vengono subito estese alla locale D.d.a. ed alla Dna. Le istanze di rilascio di informazioni antimafia affluite con ritmo crescente nel database della prefettura sono complessivamente circa 1.500 rispetto alle quali sono state definite al 31 dicembre 2009 le posizioni di oltre 300 imprese. Le informazioni atipiche, i certificati con informazioni aggiuntive e il diniego di rilascio della certificazione antimafia emessi finora nei confronti di un limitatissimo numero di imprese, sono giustificati dall'avvenuto accertamento di forme di ingerenza del tipo piu' tradizionale, che pero' non sembrano escludere la possibilita' di tentativi di infiltrazione effettuate attraverso meccanismi piu' raffinati, venendo alla luce anche situazioni piu' complesse, tutt'ora in corso di approfondimento, nelle quali il condizionamento mafioso potrebbe avvenire anche attraverso il ricorso a complesse operazioni finanziarie.

ALFANO, PIANO STRAORDINARIO PER IL "CIVILE"
Un piano straordinario per lo smaltimento dell'arretrato civile e' stato annunciato dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, all'Aquila durante il suo intervento per l'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte d'Appello d'Abruzzo. Il ministro ha reso noto che lo studio per la predisposizione del piano e' gia' avviato e presto sara' esaminato dal Consiglio dei ministri. Alfano ha detto che sono 5 milioni e 600 mila i giudizi civili ancora pendenti. "Si tratta - ha aggiunto - di uno zaino di piombo che bisogna assolutamente smaltire"

ALFANO, LE CRITICHE "CIECHE" NON SONO CREDIBILI
"Quando le obiezioni si sposano ai riconoscimenti sono piu' credibili. Quando, invece, appaiono cieche, cioe' non si ha l'onesta' e a volte neanche l'anticonformismo necessario per tali riconoscimenti, esse appaiono poco credibili". Lo ha detto il ministro della giustizia Angelino Alfano, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario all'Aquila, rivolto al presidente della corte d'appello Giovanni Canzio, che nel corso della relazione aveva dato atto al governo di aver preso provvedimenti importanti per il funzionamento della giustizia. "La ringrazio - ha aggiunto Alfano - perche' le sue obiezioni appaiono credibili perche' unite a riconoscimenti. Ha avuto il coraggio e l'anticonformismo di manifestare gratitudine al governo senza, peraltro fargli sconti su alcuni provvedimenti in materia di giustizia, tuttavia ha saputo incardinare tale critiche in un processo tecnico credibile".

ANNO GIUDIZIARIO: L'AQUILA, MENO REATI DOPO SISMA
 Il presidente della Corte d'Appello dell'Aquila Giovanni Canzio nel parlare delle inchieste penali conseguenti al sisma dell'Aquila nel corso dell'apertura dell'Anno Giudiziario ha parlato di: "una netta inversione di tendenza dell'andamento della criminalita' nel circondario dell'Aquila, nel senso di una forte diminuzione dei reati di maggiore allarme sociale, dalle rapine alle estorsioni, ai sequestri di persona, ai reati contro la pubblica amministrazione, agli abusi di ufficio, alle violenze sessuali, ai furti e allo spaccio di droga: effetto, questo, ha proseguito Canzio, sicuramente correlato al contesto delle speciali misure di prevenzione e di vigilanza attivate dalla Prefettura e dalle Forze dell'Ordine al seguito del sisma".

L'AQUILA, AUMENTANO REATI VIOLENZA SESSUALE

"In Abruzzo risulta allarmante l'incremento che hanno subito i processi per reati di violenza sessuale (in particolare a Pescara e a Teramo), spesso qualificati dalla minore eta' delle vittime. Il dato e' ancor piu' preoccupante se si considera che analoga tendenza si riscontra anche con riguardo alla criminalita' minorile. Circa l'andamento dei reati contro la pubblica amministrazione si segnala un progressivo aumento delle pendenze presso i tribunali di Pescara, Teramo e Vasto, a fronte di una netta riduzione rilevata a L'Aquila ed Avezzano". Lo ha detto il presidente della Corte di Appello dell'Aquila Giovanni Canzio, nell'illustrare la relazione sull'amministrazione della giustizia nel distretto della Corte di Appello del capoluogo parlando sull'andamento e le caratteristiche della giustizia penale e della criminalita' nel distretto.

ALFANO, TANTE DEFEZIONI NELLA PROTESTA ANM
 Il ministro della giustizia, Angelino Alfano, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario all'Aquila, parlando della protesta dell'Associazione nazionale magistrati ha affermato: "Mi pare che abbia registrato numerose defezioni. E' la prima volta che si verificano tutte queste defezioni in riferimento ad una protesta ed esse sono il termine di misura della irragionevolezza della protesta che ha come unica esigenza quella di avviare la campagna elettorale per il rinnovo del Csm e quindi l'esigenza delle correnti organizzate di - ha concluso Alfano - fare valere la propria voce di fronte alle telecamere"

DEL TURCO: ALFANO, ISPETTORI A PESCARA? VALUTERO'
 "Esaminero' la richiesta e valutero'". Cosi' il ministro della giustizia, Angelino Alfano, a margine dell'inagurazione dell'anno giudiziario ha risposto alla domanda sulla possibilita' di inviare ispettori del ministero presso la procura della Repubblica di Pescara nell'ambito dell'inchiesta sulla sanita' abruzzese che ha portato all'arresto dell'ex presidente della giunta regionale Ottaviano Del Turco. Questa mattina all'auditorium della guardia di finanza, a Coppito, c'era gran parte del pool dei magistrati che hanno condotto tale inchiesta: il procuratore capo Nicola Trifuoggi e alcuni sostituti.

 

 


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