Incendio Adria, ipotesi di disastro ambientale: liberate nell'aria polveri sottili

Il suolo potrebbe essersi inquinato, timore di danni a colture

25 Luglio 2014   11:06  

Potrebbero essere state più gravi di quanto si temeva le conseguenze dell'incendio avvenuto tre giorni fa presso l'Adria di Sulmona, tuttora al centro di indagini della Forestale in un nuovo fascicolo aperto dalla Procura.

La fabbrica, come noto, si occupa di smaltimento di pneumatici esausti, e le dimensioni della nube tossica che si è innalzata dal luogo dell'incendio hanno spinto la Procura ad avanzare l'ipotesi di disastro ambientale, al momento comunque contro ignoti, derivante dalla gran quantità di polveri sottili che con elevata probabilità si sarebbero diffuse nell'aria, oltre a residui di gomma incandescente.

Ma non sarebbe finita qui, poiché anche il suolo ad uso agricolo della zona circostante potrebbe essere stato contaminato, con conseguente rischio di danni alle colture, ed eventuali inevitabili ripercussioni anche sula vendita dei prodotti tipici e sul flusso turistico.

Mentre proseguono incessanti le operazioni di bonifica da parte dei vgili del fuoco, sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Wwf Chieti, Nicoletta Di Francesco, secondo cui "non si possono più affrontare tematiche di questo tipo con la logica dell'emergenza, occorre ripensare le scelte della Regione in merito all'ubicazione di impianti di smaltimento di rifiuti in luoghi idonei. La delocalizzazione richiede senza dubbio costi elevati e tempi lunghi, ma quantomeno per non peggiorare la situazione si eviti di concedere autorizzazioni a pioggia".


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