Inchiesta Ginecologia Pescara, Rosati si difende: "Tutti i pazienti trattati in eguale maniera"

Numerosi attestati di stima ricevuti dai malati

28 Agosto 2014   10:19  

Ha voluto immediatamente respingere le accuse di omissione, interruzione di servizio pubblico, abuso d'ufficio e peculato Maurizio Rosati, primario del reparto di Ginecologia dell'ospedale di Pescara, indagato in un'inchiesta del pm Gennaro Varone.

Secondo il magistrato, nello specifico, il 54enne primario, originario di Atri e considerato un autentico luminare nel campo della Ginecologia oncologica, che può vantare nel proprio curriculum esperienze anche negli Stati Uniti, non avrebbe accettato alcune pazienti che non si erano rivolte al suo studio privato.

Rosati non solo ha proclamato la propria estraneità a quanto gli è stato contestato, ma si è detto anche tranquillo circa i prossimi sviluppi: "Ho sempre fatto tutto secondo coscienza, e sempre io ho messo regole chiare e protocollate, ivi compreso l'accesso delle pazienti alla sala operatoria, e sono fiducioso di poterlo dimostrare nelle sedi opportune. Non ho mai favorito nessun paziente, trattandoli tutti alla stessa maniera".

Secondo il primario, che negli ultimi giorni ha ricevuto numerosi attestati di stima e solidarietà dai malati, quanto sta accadendo potrebbe comunque rappresentare un'occasione per aprire gli occhi su quanto è stato fatto sinora, oltre che per vederci chiaro".


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