Inchiesta crolli: Campo di Fossa, vicini alla svolta

17 Luglio 2010   13:05  

Che il destino di molti edifici a ridosso di via XX Settembre era segnato nella storia lo si intuì già da quando nelle settimane immediatamente successive al terremoto un gruppo di speleologi si spinse nelle voragini che si erano aperte lungo le strade scoprendo enormi cavità presenti nel sottosuolo e quando vennero ritrovate fotografie risalenti agli inizi del Novecento che testimoniavano la presenza di antiche cave nei decenni successivi riempite di terra per consentire l'edificazione.

Via Campo di Fossa e Via De Bartholomaeis, siamo nel centro dell'Aquila, zona residenziale molto ambita prima del sei aprile 2009.

Un intero palazzo venuto giù ha spazzato via la vita di 19 persone. L'inchiesta sui crolli della Procura della Repubblica ha messo la lente d'ingrandimento anche su questo condominio degli anni Sessanta, e oggi sembra si sia vicini a una svolta nelle indagini.

Errori di progettazione e di valutazione nella costruzione dell’edificio, e lavori realizzati in difformità agli stessi progetti; queste le principali responsabilità che sarebbero da attribuire a nove persone, a vario titolo responsabili del crollo, stando ai rilievi fatti dai periti nominati dalla Procura.

Intanto nei giorni scorsi, dopo l'accoglimento dell'incidente probatorio da parte del giudice, sono iniziate le operazioni peritali sull'edificio al civico 79 di via XX Settembre, dove morirono nove persone; i primi sopralluoghi dei consulenti hanno riguardato anche lo stabile adiacente di recente costruzione, che – secondo alcuni condomini parenti delle vittime – sarebbe stato causa di indebolimento dell'immobile e quindi del crollo.

Lunedì si torna poi in aula, con l'udienza preliminare sul Convitto nazionale: tre minorenni morti e due indagati.


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