Inchiesta sui crolli, non si trovano i documenti sull'ospedale
Si indaga anche sugli alloggi delle C.a.s.e. vuoti
La magistratura aquilana è a lavoro su inqualificabili comportamenti che si starebbero verificando nell'ambito del progetto C.a.s.e..
Appartamenti assegnati da settimane e rimasti vuoti, gli investigatori stanno verificando se ci siano sfollati che non facciano uso degli alloggi antisismici che gli sono stati consegnati. Anche di peggio accadrebbe negli appartamenti realizzati dalla Protezione civile: secondo segnalazioni e denunce, sulla cui veridicità si sta indagando, c'è chi avrebbe subaffittao il proprio appartamento.
Parentesi che la Procura della Repubblica è stata costretta ad aprire senza comunque interrompere il lavoro d'indagine legato ai crolli del terremoto.
Su questo fronte tarda a chiudersi il filone d'inchiesta sull'Ospedale San Salvatore che sembra assumere i caratteri di un vero e proprio giallo. Atti e documenti relativi alla lunga e travagliata storia dell'edificazione dello stabile sembrano essere spariti.
Così i consulenti nominati dalla Procura ancora non riescono ad ultimare la perizia sull'edificio: una struttura progettata negli anni Settanta, un cantiere durato trent'anni che ha visto avvicendarsi tecnici, collaudatori e imprese esecutrici. La ricostruzione di quanto accaduto nel corso del tempo e la conseguente individuazione di eventuali responsabilità non è certamente lavoro semplice.
I ritardi che la mancanza di parte della documentazione sta causando alla presentazione della perizia e alla chiusura delle indagini comporta inevitabilmente il conseguente slittamento dell'eventuale iscrizione di presunti resposabili dei danneggiamenti nel registro degli indagati. Il reato ipotizzato, è lo stesso di quello di cui sono accusati gli indagati per la Facoltà di Ingegneria di Roio, disastro colposo.
E non si esclude l'apertura di una nuova inchiesta se non saranno trovati i documenti necessari perchè, si ipotizza, qualcuno potrebbere averli fatti sparire.
(MS)
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