Inchiesta tangenti post sisma, atto secondo: all'esame accreditamento di un milione a Lago

La Procura sospetta vi siano state connivenze

24 Marzo 2014   11:54  

Dopo che, due giorni fa, la Procura della Repubblica dell'Aquila ha portato a termine le indagini su presunti casi di corruzione nell'ambito della ricostruzione con otto indagati, tra cui gli ex assessori Pierluigi Tancredi e Vladimiro Placidi e l'ex vicesindaco Roberto Riga, potrebbero esserci ulteriori sviluppi nell'inchiesta.

La squadra mobile sta infatti ancora indagando, e non è da escludere che possano esserci nuove iscrizioni nel registro degli indagati, in particolare riguardo all'accreditamento di circa 1.200.000 euro per il terzo Sal (Stato avanzamento lavori) dei lavori di puntellamento all'ex Rettorato beneficiato dall'imprenditore Daniele Lago, anch'egli tra gli otto attuali indagati.

Accreditamento di cui ha appunto beneficiato Lago, nonostante i lavori siano stati eseguiti dall'impresa Silva: la Procura intende dunque capire come ciò sia stato possibile, ovverosia se possano esserci state connivenze,verosimilmente sotto forma di omissione di controlli.

Al momento, la presunta appropriazione indebita è attribuita al solo Lago (anche la sua impresa, la Steda, pur essendo persona giuridica è formalmente entrata nell'indagine), e la somma di 1.200.000 euro sarebbe stata, secondo gli investigatori, la maxi tangente che l'imprenditore avrebbe utilizzato come mazzetta per gli appalti.

La presunta destinazione illecita del denaro è stata segnalata dall'imprenditore Cesare Silva, all'epoca dei fatti in associazione d'impresa temporanea con la Steda, nel corso di vari interrogatori.


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