Incidenti stradali: Ania, ogni 8 ore muore un motociclista

18 Gennaio 2013   13:23  

"L'Italia e' primo paese in Europa per numero di morti in moto", le due ruote causano un morto ogni 8 ore: nel 2011 sono 1.030 le persone che hanno perso la vita in incidenti sulle due ruote, quasi un terzo dei 3.860 morti complessivi per incidenti stradali. E' quanto denuncia il Segretario Generale, Fondazione Ania, Umberto Guidoni, secondo il quale "l'introduzione delle nuove norme e' importante passo per tentare di arginare il fenomeno".

"In Italia - si legge in una nota - gli incidenti stradali che coinvolgono i mezzi a due ruote causano un morto ogni 8 ore in Italia. Cifre che pongono il nostro Paese al primo posto in Europa per numero di centauri morti. Le modifiche al codice della strada che entreranno in vigore domani rappresentano un importante passo per arginare questo fenomeno".

E parlando proprio delle disposizioni normative che scatteranno dal prossimo 19 gennaio e che riguarderanno, in prevalenza, moto e motocicli, il Segretario Generale della Fondazione Ania spiega che "le modifiche, tra le altre cose, prevedono la cancellazione del vecchio patentino per i ciclomotori, trasformato in patente AM, e porteranno ad un innalzamento da 21 a 24 anni del limiti di eta' per condurre moto di potenza elevata (oltre 35 Kw). Complessivamente le patenti di guida passeranno da 9 a 15 e, sia per cio' che riguarda i mezzi a due ruote sia per cio' che riguarda gli altri veicoli, verranno introdotte misure che portano allineeranno l'Italia agli standard previsti dall'Unione europea".

"Cio' che deve essere chiaro - spiega Guidoni - e' che le nuove disposizioni non sono da considerare meri appesantimenti burocratici o amministrativi, ne' nuovi oneri per gli italiani. Le novita' legate alle patenti per moto e motorini contribuiranno a far crescere la cultura del rispetto delle regole della strada e il senso civico dei conducenti.

La Fondazione Ania, ricorda la nota, "si e' battuta a lungo perche' fossero introdotte misure in grado di aumentare la sicurezza dei centauri e, in tal senso, l'introduzione dell'obbligatorieta' della prova pratica per il conseguimento del patentino dei ciclomotori era un punto fondamentale". "Ottenuto questo, siamo convinti - prosegue il comunicato - che le nuove normative consentiranno di guidare moto piu' veloci e piu' potenti solo dopo alcuni anni di guida su mezzi piu' alla portata di conducenti inesperti che forniranno quella formazione necessaria per poter condurre mezzi che hanno un rapporto peso/potenza maggiore.

In questo modo ogni centauro verra' correttamente formato tramite step progressivi, verificabili attraverso prove pratiche. In Italia, sono morte 1.030 persone in incidenti sulle due ruote, quasi un terzo dei 3.860 morti complessivi per incidenti stradali registrati nel nostro Paese nel 2011. Dati agghiaccianti che non potevano ne' dovevano lasciare indifferenti. Ci auguriamo che queste nuove disposizioni contribuiscano ad arginare una cosi' vasta perdita di giovani vite umane".


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