Indagini Antimafia dell'Aquila: 27 Indagati per Infiltrazioni del Clan Foggiano a Pescara
"Conclusa l'Indagine della Procura Antimafia sui Tentativi di Infiltrazione della Malavita Pugliese nel Territorio Aquilano"
La Procura distrettuale antimafia dell'Aquila ha completato le indagini su presunte infiltrazioni del clan foggiano Moretti-Lanza-Pellegrino a Pescara, coinvolgendo 27 individui. Tra gli indagati, sette pescaresi, tra cui Denis Barbieri, Simona Dell’Oglio, Christian Di Tella, Cesare Pallotta, Stefania Pennoni, Alessandro Rossoni e Simone Toro, alcuni dei quali accusati di associazione di tipo mafioso.
L'inchiesta, iniziata a Pescara con le indagini della Guardia di Finanza e poi trasferita alla distrettuale per competenza, ha svelato un presunto tentativo di infiltrazione legato soprattutto all'usura. I soggetti coinvolti avrebbero cercato di eludere le misure di prevenzione, utilizzando intestazioni fittizie di beni, per proteggere le attività commerciali avviate nella provincia.
Il GIP aquilano ha affermato che l'attività investigativa ha rilevato un sistematico svolgimento di attività di usura e intestazioni fittizie di beni, finalizzate a agevolare l'attività del clan Moretti nel territorio foggiano, infiltrato nel tessuto socio-economico imprenditoriale pescarese.
L'usura, in particolare, coinvolge Angelo Falcone, già legato al Clan Nardino e in stretti rapporti con apicali esponenti della Società Foggiana. Falcone, insieme ad Angelo Bonsanto, è accusato di usura nei confronti della famiglia di imprenditori Di Natale di Pescara.
I reati contestati includono usura, estorsione, ricettazione, e intestazione fittizia di beni. Alcuni indagati, come Giovanni Putignano, Antonio De Marco e Stefania Pennoni, sono accusati di attribuire fittiziamente la titolarità di società per agevolare il clan. La lista delle vittime di usura include il titolare di una lavanderia a Miglianico, un rivenditore di auto, e altri piccoli commercianti.
Il prossimo passo sarà la presentazione di memorie difensive da parte degli indagati nei prossimi 20 giorni, prima che l'avviso di conclusione delle indagini si trasformi in richiesta di processo.
