Industria, Sevel e comparto famaceutico i volani dell'export abruzzese

06 Dicembre 2011   10:00  

In uno scenario nazionale e internazionale di profonda crisi l'Abruzzo mostra una sostanziale stabilità che spesso però sconfina nella stagnazione, se non nella tendenza a peggioramento. Sono le conclusioni dell'indagine semestrale condotta da Confindustria dalla quale emergono le condizioni generali dell'industria abruzzese.

Nella regione una ruolo portante ha l'automotive che affronta un momento di cambio epocale.

In Abruzzo automotive è Fiat con la realtà produttiva di Sevel, il centro di Atessa che immette sul mercato i furgoni commerciali ducato. Lo stabilimento della Val di Sangro rappresenta un fiore all'occhiello del gruppo Fiat, con 6200 dipendenti diretti e 370 interinali, che a dicembre 2011dovrebbe attestare una produzione di 224 mila veicoli. Un livello dignitoso, ben superiore a quella dell'anno di crisi del 2009 quando 117 mila furono i furgoni messi sul mercato, ma quote ancora lontane dall'anno del boom, il 2008 che portò ad una produzione di 251.000 mezzi commerciali. Sevel è strettamente collegato che si collega anche ad un indotto che vede la presenza della Magneti Marelli a Sulmona dove 750 dipendenti lavorano sulla realizzazione di sopensioni del Ducato.

Sevel, ovvero, Fiat, significa anche una rivoluzione nel mercato industriale dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro. Dal 1 gennaio 2012 tutto il gruppo esce da Confidustria e quindi dalla contrattazione nazionale collettiva. Marchionne a Torino aprirà la trattativa con i sindacati per la definizione del nuovo contratto. “Applicando il sistema Ergo Uas, nuovo metodo di organizzazione interna del lavoro, secondo i vertici Fiat, si miglioreranno le condizioni interne, il che produrrà anche la temuta riduzione delle pause, ma anche un aumento della produzione. Dal 1 gennaio l'accordo unico di Fiat per tutte le aziende si applicherà anche a Sevel.

Un fiore all'occhiello sì ma -commentano da Fiat- lo è perché il Ducato è un veicolo commerciale non soggetto, di media, alla crisi in quanto strettamente collegato alle esigenze lavorative. Se Sevel viaggia a quote alte di produzione non si può dire altrettanto per il mercato automobilistico in genere. Secondo Federauto nel 2011 si registra un calo di vendite del 29% che per Fiat è apri invece al 35% sensibilmente più grave. Sul dato Marchionne commentava “Senza la parte di produzione italiana l'azienda sarebbe più florida.”

Il comparto auto rappresenta in Abruzzo parte del settore metalmeccanico che secondo l'indagine del primo semestrale sull'industria abruzzese condotta da Confindustria Abruzzo è settore sostanzialmente stabile dove però mancano investimenti. A livello macro, Confindustria evidenza un sistema economico regionale ancora in forte affanno che risente della crisi economica nazionale e di quelle dei principali paesi industrializzati.

Un dato positivo in cui Sevel si inserisce a pieno titolo è quello delle esportazioni che in generale in Abruzzo mostrano un andamento positivo seppur contenuto sul totale dell’export italiano. Nel quadro Sevel è gioco forza un faro per la regione, dal momento che il Ducato prodotto ad Atessa è leader dei veicoli commerciali in Europa.

Dati estremamente positivi in Abruzzo arrivano dal comparto farmaceutico abruzzese che trova spazio soprattutto nell'area aquilano,dove lo stabilimento Menarini - Dompè per volumi produttivi, è il sito italiano più grande del gruppo che impiega 106 persone, alle quali si aggiungono le 120 dell'indotto. gli indicatori di produzione del comparto farmaceutico sono tutti positivi secondo l'indagine di Confidustria: in aumento la capacità produttiva, il fatturato e l'export con investimenti realizzati da quasi tutte le imprese del settore. Investimenti assenti invece nel settore metalmeccanico quello cui afferisce anche l'automotive.

In generale l'analisi di Confindustria evidenzia sulle previsioni dei principali indicatori produttivi e commerciali nel I semestre 2011, una sostanziale tendenza alla stabilità per circa il 50% delle imprese indagate I dati di Confindustria sono quelli di previsione determinati dalla raccolta di informazioni tra fine giugno e inizio settembre 2011.

E' sempre il settore farmaceutico a mostrare le attese migliori per secondo semestre del 2011 con previsioni di aumento di fatturato. In generale in Abruzzo è scarsa la propensione all'investimento, su 10 comparti presi in esame ben 6 non prevedono investimenti.

E un dato positivo si registra sul fronte occupazionale nel secondo trimestre dell’anno mentre i primi tre mesi avevano evidenziato una contrazione; la disoccupazione scende di oltre un punto percentuale rispetto al picco di Dicembre 2010.

Con riferimento agli ammortizzatori sociali, confindustria evidenzia un contrazione significativa della CIG ordinaria ma evidenzia una vera e preoccupante esplosione di quella in deroga. Particolarmente drammatica appare, infine, la contrazione di oltre il 35% delle domande di brevetto, il che denota un ulteriore riduzione della propensione all’innovazione degli attori economici residenti nella regione. La regione Abruzzo in generale, conclude Confindustria Abruzzo nell'indagine condotta da Giuseppe D'amico, Luciano Fratocchi e Massimo Parisse, nell'indagine non ha la forza di realizzare performance in controtendenza rispetto alla crisi mondiale in atto.

di Barbara Bologna


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