Influenza A, arriva il febbre-detector

Controlli elettronici negli aeroporti

24 Luglio 2009   10:21  

Arriva il febbre-detector. I casi di influenza «A» finora accertati in Lombardia sono 70 e per il Pirellone «non c’è motivo di allarme per la salute pubblica». Ma anche se i dati fin qui raccolti «sono tali da escludere per quanto riguarda il nostro territorio una pandemia», l’attenzione della Lombardia verso la nuova influenza (A-H1N1) è alta e l’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, rinforza lo scudo di sicurezza e decide di ricorrere alle tecnologie più sofisticate, da affiancare alle solite misure consigliate come quella di «evitare contatti ravvicinati bocca-bocca» o di lavare frequentemente le mani per prevenire i contagi.

 Nelle prossime ore partirà dal Pirellone una richiesta al Ministero per poter utilizzare negli aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio uno «scanner termometrico» per poter effettuare controlli sui passeggeri che provengono da aree considerate a rischio. In concreto si tratta di un apparecchio in grado di evidenziare una sagoma del corpo disegnata dal calore: basterà passare davanti per completare l’analisi in 15 secondi e in caso di organi «caldi» sullo schermo apparirà il rosso. «Ho visto all’opera questo dispositivo in Nicaragua — racconta l’assessore Bresciani — e ho intenzione di adottarlo al più presto negli aeroporti della Lombardia. Grazie a un laser, l’apparecchio rileva la temperatura in tempo reale e se ad esempio un passeggero ha 38 gradi di febbre e un focus di calore nei polmoni c’è il sospetto che sia un caso da verificare».

La persona potenzialmente influenzata verrebbe a questo punto invitata a sottoporsi ai controlli, in nessun caso potrà essere obbligata ma scatterà comunque una segnalazione all’Asl. Da metà settembre è atteso il prossimo picco di influenza e non è certo che per allora possano già essere attivi i nuovi apparecchi. «Dipende dal Ministero — avverte l’assessore — In ogni caso, di tratta di un ulteriore scudo con cui innalziamo sempre di più la nostra sicurezza». Per ottobre, quando sarà disponibile il vaccino, la Regione si prepara a somministrarlo al 40-50 per cento della popolazione, privilegiando i bambini dai 6 mesi ai 18 anni e tutti quei soggetti che, indipendentemente dall’età, presentano patologie che li espongono a rischi maggiori (cardiopatie, diabete).

I primi a essere vaccinati saranno però gli operatori dei servizi essenziali: medici, infermieri, vigili del fuoco, addetti alla sicurezza. Al momento sono 70 i casi conclamati di influenza A, a fronte di 211 sospetti. «Tutti risoltisi positivamente e in tempi relativamente brevi», segnala l’assessore Bresciani. L’influenza, tranne in sei casi, ha colpito solo persone rientrate da un viaggio all’estero. Tra i contagiati, 27 hanno tra i 20 e i 39 anni e 28 tra i 10 e i 19, a conferma che il virus colpisce prevalentemente i giovani (55 su 70). In Lombardia sono 127 i medici che si sono offerti come «sentinelle» per segnalare i casi sospetti. A sostenere il monitoraggio è stata attivata infine una conferenza permanente con scambio di informazioni tra il Pirellone e il Messico.

Fonte: Corriere della sera.it


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