Sono stati il fisico Antonino Zichichi ed il Premio Nobel Carlo Rubbia ad inaugurare stamane, nei laboratori sotterranei del Gran Sasso dell´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il progetto "Cern Neutrino Gran Sasso", alla presenza del ministro dell´Università e della Ricerca Fabio Mussi.
Un esperimento storico che ha l´obiettivo di osservare e di esaminare i neutrini. E proprio un fascio di queste particelle elementari ancora misteriose, è stato sparato dal Cern di Ginevra diretto nei laboratori abruzzesi: 732 chilometri di distanza percorsi nel sottosuolo, in 2,5 millisecondi.
Il fascio di neutrini è arrivato all´interno del gigantesco rilevatore "Opera", una struttura di 1000 tonnellate, formata da lastre fotografiche alternate a strati di piombo ospitata nella sala C dei laboratori che, insieme all´altro rivelatore, l´icarus, analizzerà il comportamento delle particelle.
L´esperimento sarà ripetuto molte volte da qui ai prossimi 5 anni con l´obiettivo di verificare se, durante il viaggio dalla Svizzera all´Italia, alcuni dei neutrini si sono trasformati.
In particolare, considerato che da Ginevra vengono sparati solo neutrini del tipo muonico, si verificherà se tra i miliardi di particelle giunte al Gran Sasso, ve ne sono alcuni appartenenti alla categoria dei tauonici.
Se così fosse si dimostrerebbe che i neutrini hanno una massa che, se pur piccolissima, sarebbe sufficiente a far aumentare la massa dell´universo e quindi la forza di gravità.
Così l´espansione iniziata con il big bang 14 miliardi di anni fa, potrebbe subire un´inversione che porterebbe ad un big crunch, un´immane implosione che porrebbe fine all´Universo stesso.
Massimiliano Di Stefano