Inghilterra, Brexit, sì di Westminster alla richiesta di rinvio. No a un referendum bis

15 Marzo 2019   10:11  

Il governo di Theresa May porta a casa finalmente un piccolo successo alla Camera dei Comuni col via libera - 412 i sì, 202 i no - a una mozione che gli consentirà di chiedere all'Ue un rinvio "breve" della Brexit, dal 29 marzo al 30 giugno, con l'obiettivo di riproporre intanto per la terza volta al voto di ratifica del Parlamento l'accordo di divorzio raggiunto con Bruxelles a novembre e già bocciato 2 volte. Voto a questo punto in programma per la settima prossima. Intanto da Bruxelles arriva la replica della Commissione Ue. Un portavoce ha detto che il rinvio non è automatico. Spetterà ai leader dei 27 decidere e dovranno eventualmente farlo all'unanimità.

Non c'è maggioranza alla Camera dei Comuni britannica invece in favore di un secondo referendum sulla Brexit, almeno per ora. Lo conferma stasera la bocciatura di un emendamento trasversale presentato per collegare la richiesta di un rinvio dell'uscita dall'Ue proposta in una mozione destinata ad andare al voto più tardi alla convocazione di una nuova consultazione referendaria ("People's Vote") dopo quella del 2016. L'emendamento ha avuto appena 85 voti a favore e 334 contrari. Ha pesato l'astensione del Labour.

Intanto dall'Ue arriva un nuovo avvertimento. Di fronte a questa "situazione di incertezza - dice il capo negoziatore Michael Barnier -  se siamo lucidi e responsabili ci dobbiamo preparare ad una Brexit senza accordo, perché il 29 marzo è vicino". L'estensione sarà al voto stasera, "non mi permetto di intervenire su questo, ma voglio dire che la situazione è grave e che bisogna prepararsi" allo scenario di un 'no deal'. "Siamo pronti, ma raccomando di non sottostimare le conseguenze".


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